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Castello di Donnafugata

Indirizzo
Viale del Castello
97100 Ragusa (Rg) - Vedi mappa
Apertura
Mercoledì, giovedì e venerdì dalle 09.00 alle 12.45; martedì, sabato e domenica dalle 09.00 alle 12.25 e dalle 14.15 alle 17.15
Visite
Orario estivo: dal martedì alla domenica dalle 09.00 alle 19.00
Ingresso
8 euro (intero), 4 euro (ridotto)
Telefono
0932.619333
Sito web
http://www.comune.ragusa.gov.it/turismo/castello/
E-mail
castello.donnafugata@comune.ragusa.gov.it
Altri link
Balarm
La redazione

Castello di Donnafugata (Ragusa)

Il sontuoso Castello di Donnafugata si trova a circa 15 chilometri dalla città di Ragusa, e si estende su un'area di circa 2500 metri quadrati.

L'attuale costruzione dimora nobiliare del tardo '800, che accoglie i visitatori all'ingresso con un'ampia facciata in stile neogotico, coronata da due torri laterali.

La prima costruzione del Castello sembra dovuta ai Chiaramonte, Conti di Modica nel XIV secolo. Nel XV secolo potrebbe essere stata una delle residenze di Bernardo Cabrera, all'epoca gran giustiziere del Regno di Sicilia. Successivamente fu acquistato nel 1648 da Vincenzo Arezzo-La Rocca, già barone di Serri o Serre, che ne fece una masseria fortificata. 

Nel corso del tempo si trasformò in casina neoclassica e in castello neogotico. La maggior parte della costruzione si deve nell'Ottocento al discendente, il barone Corrado Arezzo, eclettico uomo di studi e politico.

Attraverso varie generazioni, giunse a Clementina Paternò di Manganelli, vedova del visconte Gaetano Combes de Lestrade. Infine, dopo anni di incuria ed abbandono, nel 1982 venne acquistato dal Comune di Ragusa che, dopo lunghi lavori di restauro lo ha reso nuovamente fruibile.

ll Castello, diviso su tre piani, conta oltre 120 stanze di cui una ventina sono oggi fruibili ai visitatori, contenenti ancora gli arredi ed i mobili originali dell'epoca, ognuna con uno stile diverso. 

Tra tutte ricordiamo la Stanza della Musica con i dipinti a trompe-l'oeil, la grande Sala degli Stemmi con i blasoni di tutte le famiglie nobili siciliane e due antiche armature, il Salone degli Specchi e la Pinacoteca con quadri neoclassici della scuola di Luca Giordano.