"Winter on Fire": il documentario Evgeny Afineevsky sull'Ucraina ad Agrigento
Al Teatro della Posta Vecchia, in un evento promosso dall’Accademia di Belle Arti di Agrigento, per sostenere il ruolo della CULTURA contro la guerra in Ucraina, viene proiettato il documentario di Evgeny Afineevsky dal titolo "Winter on Fire: Ukraine's Fight for Freedom".
La proiezione, con l’intervento del professiore Beniamino Biondi e Marta Rak, studentessa ucraina dell’Accademia di Belle Arti di Agrigento, è in programma per domenica 6 marzo alle ore 18.00.
È un racconto che comincia con il diritto, prosegue con la resistenza e finisce col (primo) sangue.
Il racconto dei giorni che hanno sconvolto l'Ucraina e che, afferma tacitamente il montato, dovrebbero sconvolgere altrettanto chi assiste a quella cronaca, per quanto al sicuro, dall'altra parte dello schermo. Ed è quello che succede, non si può certo restare indifferenti di fronte all'escalation del faccia a faccia tra la moltitudine di ucraini di diverse età, lingue e religioni, da una parte, e le forze dell'ordine dall'altra, e all'assassinio di massa da parte di quest'ultime dei compatrioti disarmati.
Afineevsky, che è un regista solido ed esperto, sa quello che vuol fare: nessuna analisi politica, nessuna ricapitolazione storica, solo raccontare il momento, la sua energia, rigorosamente dall'interno e da una parte della barricata.
La proiezione, con l’intervento del professiore Beniamino Biondi e Marta Rak, studentessa ucraina dell’Accademia di Belle Arti di Agrigento, è in programma per domenica 6 marzo alle ore 18.00.
È un racconto che comincia con il diritto, prosegue con la resistenza e finisce col (primo) sangue.
Il racconto dei giorni che hanno sconvolto l'Ucraina e che, afferma tacitamente il montato, dovrebbero sconvolgere altrettanto chi assiste a quella cronaca, per quanto al sicuro, dall'altra parte dello schermo. Ed è quello che succede, non si può certo restare indifferenti di fronte all'escalation del faccia a faccia tra la moltitudine di ucraini di diverse età, lingue e religioni, da una parte, e le forze dell'ordine dall'altra, e all'assassinio di massa da parte di quest'ultime dei compatrioti disarmati.
Afineevsky, che è un regista solido ed esperto, sa quello che vuol fare: nessuna analisi politica, nessuna ricapitolazione storica, solo raccontare il momento, la sua energia, rigorosamente dall'interno e da una parte della barricata.
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