Tra stucchi e marmi: la visita per non udenti all'Oratorio di San Pietro e Paolo
In occasione de "Le vie dei tesori" (visualizza l'articolo di approfondimento), i luoghi d'arte di Palermo si aprono al pubblico. Luoghi dimenticati o normalmente chiusi possono essere scoperti grazie a visite eccezionali, e per questa edizione si è pensato anche a dei particolari percorsi per disabili: domenica 15 è in programma una visita per non udenti all'Oratorio di San Pietro e Paolo.
La visita è riservata a 50 persone ed è necessario prenotare. Nel linguaggio dei segni verrà spiegata la storia del monumento, che si trova in una zona ad alta concentrazione di tesori storico-artistici, tra la Cattedrale e il Palazzo arcivescovile, si trova la chiesa dei Santissimi Pietro e Paolo, edificata alla fine del ‘600.
Il fastoso portale, disegnato da Paolo Amato, con colonne tortili fiorate, è coronato dalla statua dell’Immacolata. L’interno, progettato dallo stesso architetto, è un’unica aula con due altari laterali con nicchie, frontoni e sculture illuminate dalla luce proveniente dalle grandi finestre.
Non manca la mano della superstar dell’epoca, Giacomo Serpotta, cui sono attribuiti gli stucchi che rappresentano che decorano gli altari di San Ferdinando e di Santa Rosa, e i due medaglioni con la Consegna delle chiavi a San Pietro e La conversione di San Paolo sui pilastri del presbiterio.
La visita è riservata a 50 persone ed è necessario prenotare. Nel linguaggio dei segni verrà spiegata la storia del monumento, che si trova in una zona ad alta concentrazione di tesori storico-artistici, tra la Cattedrale e il Palazzo arcivescovile, si trova la chiesa dei Santissimi Pietro e Paolo, edificata alla fine del ‘600.
Il fastoso portale, disegnato da Paolo Amato, con colonne tortili fiorate, è coronato dalla statua dell’Immacolata. L’interno, progettato dallo stesso architetto, è un’unica aula con due altari laterali con nicchie, frontoni e sculture illuminate dalla luce proveniente dalle grandi finestre.
Non manca la mano della superstar dell’epoca, Giacomo Serpotta, cui sono attribuiti gli stucchi che rappresentano che decorano gli altari di San Ferdinando e di Santa Rosa, e i due medaglioni con la Consegna delle chiavi a San Pietro e La conversione di San Paolo sui pilastri del presbiterio.
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