Una storia vera e tristissima: i "Romeo e Giulietta di Sarajevo" in scena al Teatro Massimo

"Romeo e Giulietta" al Teatro Massimo di Palermo
Nel 2015 è stato il vincitore del premio "Danza&Danza" come migliore produzione italiana. Adesso torna sul palco più prestigioso di Palermo per far rivivere quelle stesse emozioni.
L'opera di Sergej Prokofiev - Romeo e Giulietta - nel riadattamento drammaturgico di Davide Bombana, va in scena dal 19 al 23 dicembre al Teatro Massimo di Palermo.
Bombana, direttore del Corpo di Ballo del Teatro Massimo, ha attualizzato la tragedia shakespeariana sovrapponendola alla storia vera e tristissima dei due giovani fidanzati: Bosko e Admira, lei musulmana, lui serbo, uccisi dai cecchini a Sarajevo nel 1993 durante la guerra dei Balcani.
Chiamati da allora i "Romeo e Giulietta di Sarajevo", i due, mano nella mano, sfidando la morte, tentarono senza riuscirci di fuggire dalla città devastata dal conflitto etnico-confessionale e i loro corpi abbracciati rimasero insepolti per otto lunghissimi giorni in quella striscia di terra di nessuno tra i due fronti contrapposti, in attesa che il cessate il fuoco ne consentisse il recupero.
La coreografia di Bombana prende spunto da questa tragedia contemporanea per far emergere lo smarrimento e l’impotenza verso l'incapacità degli esseri umani di superare l’intolleranza nei confronti della diversità.
Intolleranza che prende di volta in volta la forma di faide familiari, di lotte sociali o addirittura di conflitti etnici che nella loro follia travolgono ogni sentimento di umanità.
Dirige l’Orchestra del Teatro Massimo il maestro Ido Arad; coreografie di Davide Bombana, assistenti alla coreografia: Roberto Zamorano e Jean-Sébastien Colau; costumi: Santi Rinciari; luci: Carlo Cerri.
L'opera di Sergej Prokofiev - Romeo e Giulietta - nel riadattamento drammaturgico di Davide Bombana, va in scena dal 19 al 23 dicembre al Teatro Massimo di Palermo.
Bombana, direttore del Corpo di Ballo del Teatro Massimo, ha attualizzato la tragedia shakespeariana sovrapponendola alla storia vera e tristissima dei due giovani fidanzati: Bosko e Admira, lei musulmana, lui serbo, uccisi dai cecchini a Sarajevo nel 1993 durante la guerra dei Balcani.
Chiamati da allora i "Romeo e Giulietta di Sarajevo", i due, mano nella mano, sfidando la morte, tentarono senza riuscirci di fuggire dalla città devastata dal conflitto etnico-confessionale e i loro corpi abbracciati rimasero insepolti per otto lunghissimi giorni in quella striscia di terra di nessuno tra i due fronti contrapposti, in attesa che il cessate il fuoco ne consentisse il recupero.
La coreografia di Bombana prende spunto da questa tragedia contemporanea per far emergere lo smarrimento e l’impotenza verso l'incapacità degli esseri umani di superare l’intolleranza nei confronti della diversità.
Intolleranza che prende di volta in volta la forma di faide familiari, di lotte sociali o addirittura di conflitti etnici che nella loro follia travolgono ogni sentimento di umanità.
Dirige l’Orchestra del Teatro Massimo il maestro Ido Arad; coreografie di Davide Bombana, assistenti alla coreografia: Roberto Zamorano e Jean-Sébastien Colau; costumi: Santi Rinciari; luci: Carlo Cerri.
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