Un racconto in danza e musica sulla piccola sirena della Kalsa: al Ditirammu lo spettacolo ispirato a Rodari

Roberto Gandini
La storia della sirena bambina che si perde nel mare e viene ritrovata da una famiglia di poveri pescatori di Palermo: è "La sirena della Kalsa" di Iole Biocca e Roberto Gandini, spettacolo liberamente ispirato a un racconto di Gianni Rodari.
Una produzione del Ditirammu per la primissima volta in scena nel piccolo teatro palermitano con gli attori della compagnia del Ditirammu Piero Tutone, Noa Flandina e Alessandra Ponente, sulle musiche di Giacomo Scinardo.
"La sirena della Kalsa" è una vera e propria performance di teatro-danza che prende vita tra balli e canzoni ispirati alla tradizione popolare siciliana.
Una storia che parla di povertà ma anche di grande ricchezza umana: «Il pescatore e la sua famiglia abitavano in un povero vicolo, in un quartiere di vicoli poveri e stretti. Le case erano brutte e la gente stava quasi sempre fuori».
Per paura di essere preso in giro dai vicini per le fattezze della piccola sirena, il pescatore decide allora di metterla in una carrozzina e dire a tutti che è malata.
Una sera ad uno spettacolo di pupi, Marina scopre che anche gli umani raccontano storie meravigliose e quindi quando arriva a casa, dopo lo spettacolo, inizia a raccontare le sue, quelle che sin da piccola ha ascoltato dalle sorelle sirene, «storie di tutti i popoli e di tutti i tempi, delle genti che una dopo l’altra avevano messo piede sulla terra siciliana o ne avevano corso il mare: Fenici, Cartaginesi, Greci, Romani, Arabi, Normanni...».
Da quel giorno la piccola Marina racconta queste storie in casa e anche fuori nel vicolo e tutti i vicini non pensano più che sia una bambina malata: è soltanto una splendida sirena che riesce a incantare tutti.
Una produzione del Ditirammu per la primissima volta in scena nel piccolo teatro palermitano con gli attori della compagnia del Ditirammu Piero Tutone, Noa Flandina e Alessandra Ponente, sulle musiche di Giacomo Scinardo.
"La sirena della Kalsa" è una vera e propria performance di teatro-danza che prende vita tra balli e canzoni ispirati alla tradizione popolare siciliana.
Una storia che parla di povertà ma anche di grande ricchezza umana: «Il pescatore e la sua famiglia abitavano in un povero vicolo, in un quartiere di vicoli poveri e stretti. Le case erano brutte e la gente stava quasi sempre fuori».
Per paura di essere preso in giro dai vicini per le fattezze della piccola sirena, il pescatore decide allora di metterla in una carrozzina e dire a tutti che è malata.
Una sera ad uno spettacolo di pupi, Marina scopre che anche gli umani raccontano storie meravigliose e quindi quando arriva a casa, dopo lo spettacolo, inizia a raccontare le sue, quelle che sin da piccola ha ascoltato dalle sorelle sirene, «storie di tutti i popoli e di tutti i tempi, delle genti che una dopo l’altra avevano messo piede sulla terra siciliana o ne avevano corso il mare: Fenici, Cartaginesi, Greci, Romani, Arabi, Normanni...».
Da quel giorno la piccola Marina racconta queste storie in casa e anche fuori nel vicolo e tutti i vicini non pensano più che sia una bambina malata: è soltanto una splendida sirena che riesce a incantare tutti.
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