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Giochi di ombre, ninnananne e presepi: al Ditirammu "Ninnarò, il presepe raccontato"

  • Teatro Ditirammu - Palermo
  • Dal 25 al 27 dicembre 2018 (evento concluso)
  • 18.30 e 21.00 (25 dicembre), 21.30 (26 e 27 dicembre)
  • 15 euro
  • Biglietti acquistabili online o al botteghino del teatro. Info e prenotazioni al numero 393 5214592

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La redazione

Rosa Mistretta e il compianto Vito Parrinello

Un graditissimo ritorno sul palco del Teatro Ditirammu di Palermo, in occasione delle festività natalizie: va in scena "Ninnarò, il presepe raccontato", scritto da Rosa Mistretta e Vito Parrinello per la scenografia di Fabrizio Lupo. Appuntamento martedì 25 dicembre alle 18 e in replica alle 21.30, e mercoledì 26 e giovedì 27 dicembre alle 21.30.

"Ninnarò" è un vero e proprio rito in forma teatrale dedicato a Salvatore Sciurba, detto "Turidduzzu", sagrestano di una chiesa di un piccolo paese dell'entroterra siciliano. Egli portava sempre con sè un librettino con le storie tratte dalla Bibbia e spesso le raccontava davanti alle immagini sacre, accendendo qualche candela, creando una magica atmosfera.

La storia che più amava raccontare è quella del Natale, un poetico viaggio nell’immaginario popolare: «vi vogghiu cuntari ‘na storia chi tuttu ‘u munnu canusci». 

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A salire sul palco Elisa Parrinello, che veste i panni di Ninnarò, insieme alle figlie Noa Flandina e Yara Baruffato oltre alla Compagnia Ditirammu al completo: Gigi Borruso, Giovanni Parrinello, Rosalia Raffa, Massimo Vella e i figli Rosanna e Giuseppe, Giacco Pojero, Giacomo Scinardo, e gli ombristi Francesca Picone, Noa Blasini e Aldo Vesco.

La rappresentazione illustra con racconti, canti e musiche la storia di Gesù, ripercorrendo i nove giorni che precedono la nascita, chiamati Novena.

Ogni giornata è scandita dall’accensione di una candela da parte di Turidduzzu. Momento centrale è la rievocazione con il teatro delle ombre, del viaggio da Nazareth verso Betlemme, di Giuseppe e Maria e della nascita di Gesù, che si conclude con l’arrivo alla stalla dei Re Magi.

Dopo il teatro delle ombre e i festeggiamenti per la nascita lo spettacolo termina con un’antica ninna della tradizione popolare: il contastorie porge le candele precedentemente accese ai musicisti. Alla fine della ninna, tutti insieme spengono i ceri per non disturbare il sonno di Gesù bambino.

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