"Iperdark" allo Spazio Franco di Palermo: cronaca di un iper-viaggio onirico e ironico
Scene dello spettacolo teatrale "Iperdark"
Uno spazio dedicato alla creazione contemporanea che attraversa generi e linguaggi e diverse generazioni di artisti e artiste, per portare a Palermo il meglio del teatro del nostro presente.
Ritorna dal 19 gennaio al 22 maggio allo Spazio Franco (Padiglione 18-A ai Cantieri culturali alla Zisa), "Scena Nostra" la rassegna prodotta da Babel in collaborazione con Rete Latitudini, con il sostegno di Regione Siciliana e Ministero della Cultura.
Dieci spettacoli scandiscono il programma eterogeneo di Scena Nostra 2024 che accosta grandi nomi del teatro italiano a più giovani compagnie, mettendo in dialogo realtà artistiche locali e nazionali e presentando alcuni dei progetti più significativi nati e sviluppati nell’ambito del laboratorio permanente di Spazio Franco.
Leit motiv della sesta edizione della rassegna è "Se fosse l’ultimo?": un interrogativo provocatorio con cui Spazio Franco vuole puntare l’attenzione sul proprio futuro prossimo, in un momento di grande crisi delle imprese culturali.
Davide Geometra cresce all’interno di un sistema familiare e sociale che lo allontana da qualsiasi appartenenza o orientamento fino a sviluppare una solitudine morale che lo porta a sentirsi sopraffatto dalla sua insignificanza di individuo.
Il bambino diventa un "uomo ridicolo" - lo chiamerebbe Dostoevskij - incapace di fare delle scelte e inadatto alla vita reale. Una notte però decide di rompere il vetro, perché “bisogna sempre provarci, andare avanti” anche se nessuno gli ha mai indicato
la direzione. Perso dentro il suo stesso buio e giunto al limite di se stesso, decide di cambiare le cose, di agire. Compie così un atto dissacratorio, quasi inconsapevole, una sorta di rito di passaggio tardivo al confine tra il bene e il male.
Iperdark è una indagine sull’alienazione sociale, sulla soglia tra la consapevolezza e la verità, il sogno e la realtà, il desiderio e l’incubo. Il racconto di un uomo in fuga da se stesso e verso se stesso. Iperdark è la cronaca notturna di un iper-viaggio onirico e ironico.
Cercare una via di fuga, uscire, andare avanti, ritornare indietro, all’origine, al dolore fino al riscatto contro i giganti del mondo. Iperdark è il racconto di un risveglio dalla dimenticanza attraverso un’atto di nostalgica follia.
Suono di Giovanni Magaglio; disegno luci Gabriele Gugliara; allestimento e costumi Fulvia Bernacca; aiuto regia Gisella Vitrano; produzione FrazioniResidue con Babel in collaborazione con Spazio Franco e Piccolo Teatro Patafisico
Ritorna dal 19 gennaio al 22 maggio allo Spazio Franco (Padiglione 18-A ai Cantieri culturali alla Zisa), "Scena Nostra" la rassegna prodotta da Babel in collaborazione con Rete Latitudini, con il sostegno di Regione Siciliana e Ministero della Cultura.
Dieci spettacoli scandiscono il programma eterogeneo di Scena Nostra 2024 che accosta grandi nomi del teatro italiano a più giovani compagnie, mettendo in dialogo realtà artistiche locali e nazionali e presentando alcuni dei progetti più significativi nati e sviluppati nell’ambito del laboratorio permanente di Spazio Franco.
Leit motiv della sesta edizione della rassegna è "Se fosse l’ultimo?": un interrogativo provocatorio con cui Spazio Franco vuole puntare l’attenzione sul proprio futuro prossimo, in un momento di grande crisi delle imprese culturali.
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Il primo appuntamento, in scena il 19 e 20 gennaio, alle 21.00, e il 21 gennaio alle 19.00, è "Iperdark - cronaca notturna di un iper-viaggio onirico e ironico", di e con Dario Muratore.Davide Geometra cresce all’interno di un sistema familiare e sociale che lo allontana da qualsiasi appartenenza o orientamento fino a sviluppare una solitudine morale che lo porta a sentirsi sopraffatto dalla sua insignificanza di individuo.
Il bambino diventa un "uomo ridicolo" - lo chiamerebbe Dostoevskij - incapace di fare delle scelte e inadatto alla vita reale. Una notte però decide di rompere il vetro, perché “bisogna sempre provarci, andare avanti” anche se nessuno gli ha mai indicato
la direzione. Perso dentro il suo stesso buio e giunto al limite di se stesso, decide di cambiare le cose, di agire. Compie così un atto dissacratorio, quasi inconsapevole, una sorta di rito di passaggio tardivo al confine tra il bene e il male.
Iperdark è una indagine sull’alienazione sociale, sulla soglia tra la consapevolezza e la verità, il sogno e la realtà, il desiderio e l’incubo. Il racconto di un uomo in fuga da se stesso e verso se stesso. Iperdark è la cronaca notturna di un iper-viaggio onirico e ironico.
Cercare una via di fuga, uscire, andare avanti, ritornare indietro, all’origine, al dolore fino al riscatto contro i giganti del mondo. Iperdark è il racconto di un risveglio dalla dimenticanza attraverso un’atto di nostalgica follia.
Suono di Giovanni Magaglio; disegno luci Gabriele Gugliara; allestimento e costumi Fulvia Bernacca; aiuto regia Gisella Vitrano; produzione FrazioniResidue con Babel in collaborazione con Spazio Franco e Piccolo Teatro Patafisico
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