Un Gesù bambino clandestino nella installazione interattiva di Milani e Cilluffo
Il duo Massimo Milani e Giovanbattista Cilluffo con l'installazione
Una installazione interattiva in forex che raffigura un Gesù bambino senza volto (170 x 90 cm). Ai piedi della scultura la scritta luminosa "Clandestino": l'idea è del duo artistico Metticilafaccia, composto da Massimo Milani e Giovanbattista Cilluffo ed è la prima operazione di un trittico.
"Ricchi e Poveri" è il titolo di questa prima opera, un progetto che nella sua interezza intende invitare i fruitori all'immedesimazione: i due artisti si sono lasciati ispirare da elementi e simboli anche contrastanti di attualità, storici, tradizionali coniugandoli con un linguaggio contemporaneo.
L'invito è di partecipare assecondando il proprio istinto: tra ironia, impegno politico e civile, senso di tragicità o adesione è attraverso l'arte che può passare anche un tema complesso e scomodo.
«In quanto opera interattiva è essenziale che ciascuno/a interagisca senza essere influenzato/a dai suggerimenti degli artisti – spiega Massimo Milani – è un’operazione nata per gioco e che ha assunto giorno dopo giorno sempre più significato: abbiamo messo insieme alcuni simboli che inviteranno l'osservatore alla riflessione. Vogliamo scandalizzare? Si ma in senso positivo: il messaggio che vogliamo diffondere è un'invito all'empatia valore in via di estinzione in questi tempi di disumanizzazione progressiva.Aspetiamo con curiosità le reazioni, a noi basta che susciti un qualsiasi sentimento purché sia forte».
«A Gesù bambino si legano sentimenti di bontà e amore – spiega Giovanbattista Cilluffo – e assumere il ruolo di Gesù oggi, seppure per gioco e per un momento, rappresenta una sfida. Siamo coscienti che la scritta “clandestino” possa destabilizzare per via dei suoi molti significati. Oggi il clandestino in questi tempi salviniani è quello da additare ma non solo: ancora oggi la gente lascia in clandestinità storie d'amore, omosessualità e in alcuni casi la propria reale personalità. Oggi essere clandestino significa essere differenti: da Matteo Salvini, dalla politica, dal vangelo stesso che predica bene e spesso razzola male».
"Ricchi e Poveri" è il titolo di questa prima opera, un progetto che nella sua interezza intende invitare i fruitori all'immedesimazione: i due artisti si sono lasciati ispirare da elementi e simboli anche contrastanti di attualità, storici, tradizionali coniugandoli con un linguaggio contemporaneo.
L'invito è di partecipare assecondando il proprio istinto: tra ironia, impegno politico e civile, senso di tragicità o adesione è attraverso l'arte che può passare anche un tema complesso e scomodo.
«In quanto opera interattiva è essenziale che ciascuno/a interagisca senza essere influenzato/a dai suggerimenti degli artisti – spiega Massimo Milani – è un’operazione nata per gioco e che ha assunto giorno dopo giorno sempre più significato: abbiamo messo insieme alcuni simboli che inviteranno l'osservatore alla riflessione. Vogliamo scandalizzare? Si ma in senso positivo: il messaggio che vogliamo diffondere è un'invito all'empatia valore in via di estinzione in questi tempi di disumanizzazione progressiva.Aspetiamo con curiosità le reazioni, a noi basta che susciti un qualsiasi sentimento purché sia forte».
«A Gesù bambino si legano sentimenti di bontà e amore – spiega Giovanbattista Cilluffo – e assumere il ruolo di Gesù oggi, seppure per gioco e per un momento, rappresenta una sfida. Siamo coscienti che la scritta “clandestino” possa destabilizzare per via dei suoi molti significati. Oggi il clandestino in questi tempi salviniani è quello da additare ma non solo: ancora oggi la gente lascia in clandestinità storie d'amore, omosessualità e in alcuni casi la propria reale personalità. Oggi essere clandestino significa essere differenti: da Matteo Salvini, dalla politica, dal vangelo stesso che predica bene e spesso razzola male».
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