Un cineasta "in movimento": il regista francese Cédric Kahn presenta a Palermo quattro suoi film

Guillaume Canet e Leïla Bekhti in "Une vie meilleure" di Cédric Kahn
Il festival, che si svolge principalmente a Roma con tappe in città come Bologna, Torino e Milano, in questi anni ha portato a Palermo i grandi nomi del cinema francese come Michel Gondry, Lucas Belvaux, Philippe Faucon, Mia Hansen-Love e Bruno Dumont.
Sabato 6 e domenica 7 aprile Cédric Kahn presenta a Palermo quattro dei suoi film, che saranno proiettati gratuitamente e in versione originale con sottotitoli in italiano (leggi il programma).
Nato nel 1966 a Crest, nella regione di Drôme, Kahn è una figura a tutto tondo: regista, sceneggiatore, negli ultimi anni anche attore. Il suo cinema - naturalista ma aspro e scevro di sentimentalismi, realista ma tendente al cinema di genere - resta imprevedibile, rifiutando le facili categorizzazioni e conservando una certa semplicità e sobrietà pur inerpicandosi in percorsi talvolta insidiosi.
Se i temi si intrecciano con coerenza, la forma si evolve per adattarsi al contenuto: ogni film è vissuto come una nuova avventura senza legami con la precedente. «Faccio film per scoprire perché li faccio», dice Kahn: alla base del processo creativo del regista c'è l'angoscia, per definizione immotivata, ma che incita all'azione, al movimento.
Grande film sull'opacità, "Roberto Succo" segue la parabola senza fine di un serial killer in modo originale, ripido come le sue corse che non possono che concludersi violentemente (6 aprile, ore 18.30).
"Feux Rouges - Luci nella notte" continua questa figura del movimento, con il ritmo più lento ma altrettanto nervoso di una deriva alcolizzata e fantastica (7 aprile, ore 18.30).
Al tempo stesso film dai risvolti sociali e thriller incalzante, "Une vie meilleure" segna l'introduzione esplicita della fuga come motivo centrale del suo cinema: una coppia cerca contro tutto e tutti di sfuggire ai debiti che la attanagliano (7 aprile, ore 21).
Infine il suo ultimo film "La prière", tumultuoso e contemplativo, segue il percorso di un uomo che, in seguito a un'overdose, entra in una comunità religiosa per disintossicarsi (6 aprile, ore 21).
Il festival è realizzato in collaborazione con l'Ambasciata di Francia in Italia, Unifrance Films e con il sostegno del Gruppo BNL.
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