"Trasposizione d'inverno": scatti di paesaggio nella mostra di Nicola Di Giorgio
#MCCN Contemporary, ospita la mostra del ventitreenne fotografo palermitano Nicola Di Giorgio che, formatosi presso l'Accademia di Belle Arti di Palermo, ha poi frequentato il CFA - Corso Avanzato in Fotografia diretto da Silvia Lelli presso lo IED - Istituto Europeo di Design, Moda e Arti Visive di Milano.
Con la mostra "Trasposizione d’Inverno" gli scatti di paesaggio entrano in relazione con l’idea della rappresentazione, rimettendola in discussione a partire proprio dalla conoscenza del mezzo fotografico, che in questi lavori tocca dei vertici. Sono vertici di conoscenza tecnica della fotografia, ma sono anche vertici di paesaggio.
Questa connessione tra conoscenza tecnica e morfologia del paesaggio non è di secondaria importanza rispetto alle immagini che si osservano in mostra, soprattutto ai fini della relazione argomentativa in cui si entra con lo spazio espositivo e con l’idea che l’autore consegna.
Come una poesia che trasponiamo in altra forma, qui la fotografia traspone se stessa in qualcos’altro, man mano che apriamo gli occhi. Lo sforzo del fotografo a ricreare e allargare la propria concezione del mondo attraverso queste immagini, aumenta l’illusione delle realtà inventate, sognate, trasognanti.
Questo grande compito ha bisogno di saggezza e abbandono al proprio tempo. Abbandonarsi al proprio tempo fa sì che attraverso gli occhi del fotografo, il presente diventa passato e futuro allo stesso tempo.
Con la mostra "Trasposizione d’Inverno" gli scatti di paesaggio entrano in relazione con l’idea della rappresentazione, rimettendola in discussione a partire proprio dalla conoscenza del mezzo fotografico, che in questi lavori tocca dei vertici. Sono vertici di conoscenza tecnica della fotografia, ma sono anche vertici di paesaggio.
Questa connessione tra conoscenza tecnica e morfologia del paesaggio non è di secondaria importanza rispetto alle immagini che si osservano in mostra, soprattutto ai fini della relazione argomentativa in cui si entra con lo spazio espositivo e con l’idea che l’autore consegna.
Come una poesia che trasponiamo in altra forma, qui la fotografia traspone se stessa in qualcos’altro, man mano che apriamo gli occhi. Lo sforzo del fotografo a ricreare e allargare la propria concezione del mondo attraverso queste immagini, aumenta l’illusione delle realtà inventate, sognate, trasognanti.
Questo grande compito ha bisogno di saggezza e abbandono al proprio tempo. Abbandonarsi al proprio tempo fa sì che attraverso gli occhi del fotografo, il presente diventa passato e futuro allo stesso tempo.
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