Tra putie, zampognari, pane cunzato e vin brulé: il presepe vivente di Roccapalumba
Fanno da cornice le vecchie abitazioni circostanti che per l'occasione riprendono vita diventando ora locande, "putie", taverne, "zammatariè", ora botteghe del fabbro, del falegname, "zaccanu", ovili, laboratori del pane, della pasta, dei dolci tipici natalizi, simulando uno spaccato del quotidiano contadino-pastorale della Sicilia di fine '800.
Le numerose comparse in abiti d'epoca, interagiranno con i visitatori per riportarli indietro nel tempo, attraverso un percorso emotivo e sensoriale, in un'atmosfera quasi surreale, per riscoprire così un mondo ancora genuino e semplice, a cui siamo inconsciamente legati, che non c'è più.
Sarà un'esperienza decisamente irripetibile degustare le semplici pietanze della tradizione contadina e pastorale, gli odori inconfondibili, la particolare gustosità e la genuinità degli alimenti. Non mancherà, come da tradizione, il suono delle cornamuse e le nenie in dialetto in onore di Gesù Bambino.
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