Teatro, circo contemporaneo, docufilm e talk sulla legalità: a Canicattì il festival "Collegamenti"

Il Centro Culturale di Canicattì, una delle location del festival
"Collegamenti - Festival della Legalità 2020", dal 21 al 25 settembre sotto la direzione artistica di Simone Luglio, spazia dal teatro di prosa, alla performance di teatro danza, dal circo contemporaneo ai docufilm, passando dagli incontri con personalità di rilievo e inserendo elementi nuovi come workshop e azioni cittadine che coinvolgono il territorio.
«I giudici Livatino e Saetta, non si incontrarono mai, pur avendo tantissime cose in comune; non soltanto l’impegno, la lotta, l’atroce destino e quella strada statale 640 dove entrambi trovarono la morte ma anche il viale Regina Margherita che diede loro i natali. Idealmente, abbiamo voluto creare questi “collegamenti” partendo proprio dai nostri luoghi, dal Centro Culturale, fiore all’occhiello della città, alla vicina Chiesa di San Domenico frequentata quotidianamente da Livatino, al Teatro Sociale», spiega l’assessore alla Cultura di Canicattì, Angelo Cuva.
In programma (da qui puoi consultare il calendario completo), la performance “Bla Bla Land”, di e con Lucia Cammalleri e lo spettacolo su Falcone e Borsellino “Novantadue” di Claudio Fava, regia di Chiara Callegari, con Simone Luglio e Giovanni Santangelo, il pluripremiato “Stay Hungry” di e con Angelo Campolo della Compagnia DAF, lo spettacolo di circo contemporaneo “Due cuori e una sinapsi” di Sbadaclown e i documentari “Il Giudice di Canicattì” e “L’Abbraccio. Storia di Antonino e Stefano Saetta” (Bridge Film) con la regia di Davide Lorenzano.
Tutti i giorni, al Centro Culturale di Piazza Dante, un interessante calendario di incontri a cura del giornalista e regista Davide Lorenzano si sofferma su temi diversi e interconnessi, tra cui la crisi dell’antimafia, il giornalismo sostenibile, la memoria spiegata ai più piccoli, la cooperazione come forma di resistenza.
«Una rassegna culturale come “acqua fresca” – dice Davide Lorenzano –, a 30 anni dall’uccisione di Rosario Livatino e a 32 dall'eccidio Saetta. È quanto mai necessario mutare il modo di comunicare le storie di questi martiri, perché non restino conosciuti, e conoscibili, ai loro soli concittadini, e non siano dimenticati.
Ma soprattutto, è necessario trasmettere ciò che questi hanno rappresentato, ovvero quella determinazione che, oggi, appare quasi pionieristica. Perché siano, insomma, gli “influencer” di cui abbiamo realmente bisogno».
L’ingresso a tutte le attività del festival e agli spettacoli è gratuito, con prenotazione obbligatoria, fino a esaurimento posti.
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