"Taste Iato", il simposio al tempo dei greci: passeggiata con degustazione nell'area archeologica

Ancora un appuntamento con la natura e la storia al Parco Archeologico di Monte Iato nell'ambito del progetto "Iato Experience" che comprende passeggiate e visite guidate aperte a bambini e adulti.
Domenica 18 ottobre è il momento di "Taste Iato".
Un'escursione guidata in compagnia di un archeologo alla scoperta della città antica di Ietas e dell’Antiquarium Case D’alia, museo che ne conserva i reperti più preziosi, seguita da una degustazione di vini della cantina Di Bella (San Giuseppe Jato) e prodotti tipici del territorio, con la guida esperta del professore Nicola Francesca della facoltà di Agraria e docente per il corso di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università degli Studi di Palermo.
Al termine del percorso di visita sarà degustato del vino siciliano in collaborazione con "Cantine Di Bella", i cui vigneti in regime biologico si trovano in parte a San Giuseppe Jato e in parte nelle campagne di Noto (Siracusa).
L'azienda punta alla ricerca della qualità e della durata del vino nel tempo e, per tale motivo, ha firmato un’intesa con l’Università di Palermo, con la quale sta portando avanti sperimentazioni sui lieviti autoctoni, sui profumi e sulla shelf-life dei vini siciliani.
Tutte le attività saranno svolte nel pieno rispetto delle normative di sicurezza per il contrasto al Covid19.
Domenica 18 ottobre è il momento di "Taste Iato".
Un'escursione guidata in compagnia di un archeologo alla scoperta della città antica di Ietas e dell’Antiquarium Case D’alia, museo che ne conserva i reperti più preziosi, seguita da una degustazione di vini della cantina Di Bella (San Giuseppe Jato) e prodotti tipici del territorio, con la guida esperta del professore Nicola Francesca della facoltà di Agraria e docente per il corso di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell’Università degli Studi di Palermo.
Al termine del percorso di visita sarà degustato del vino siciliano in collaborazione con "Cantine Di Bella", i cui vigneti in regime biologico si trovano in parte a San Giuseppe Jato e in parte nelle campagne di Noto (Siracusa).
L'azienda punta alla ricerca della qualità e della durata del vino nel tempo e, per tale motivo, ha firmato un’intesa con l’Università di Palermo, con la quale sta portando avanti sperimentazioni sui lieviti autoctoni, sui profumi e sulla shelf-life dei vini siciliani.
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