Spettatori in cerchio, al centro la forza poetica di Pessoa: "Notte di Veglia" al teatro Atlante

Federica Castelli in "Notte di Veglia"
Una stanza senza orologi, una luce fioca, una notte da attraversare. Riecheggia nell'anima una sola domanda: «quando verrà il giorno?».
Preziosa Salatino dirige nella nuova sede del teatro Atlante di Palermo (via della Vetriera 23, traversa di via Alloro). "Notte di Veglia", prezioso e potente atto unico tratto da "Il Marinaio" di Fernando Pessoa. In scena l'attrice Federica Castelli.
Una veglia funebre diventa l'occasione ideale per farsi cullare dai ricordi, quelli reali e quelli immaginati. Come la storia del vecchio marinaio, che per sopravvivere a un naufragio decide di inventarsi un nuovo passato.
In una notte come questa, abbandonarsi al sogno è un richiamo irresistibile. Parlare, raccontarsi, sembra essere l'unico modo per credersi vivi e ancorarsi alla realtà.
Il linguaggio visionario e onirico del grande poeta portoghese esprime tutta la sua potenza in questo atto unico, che nella nostra rielaborazione condensa in una sola le voci delle tre protagoniste dell'opera originaria.
L'utilizzo non convenzionale dello spazio scenico, che si fa circolare, consente agli spettatori di vivere un'esperienza fortemente immersiva.
Preziosa Salatino dirige nella nuova sede del teatro Atlante di Palermo (via della Vetriera 23, traversa di via Alloro). "Notte di Veglia", prezioso e potente atto unico tratto da "Il Marinaio" di Fernando Pessoa. In scena l'attrice Federica Castelli.
Una veglia funebre diventa l'occasione ideale per farsi cullare dai ricordi, quelli reali e quelli immaginati. Come la storia del vecchio marinaio, che per sopravvivere a un naufragio decide di inventarsi un nuovo passato.
In una notte come questa, abbandonarsi al sogno è un richiamo irresistibile. Parlare, raccontarsi, sembra essere l'unico modo per credersi vivi e ancorarsi alla realtà.
Il linguaggio visionario e onirico del grande poeta portoghese esprime tutta la sua potenza in questo atto unico, che nella nostra rielaborazione condensa in una sola le voci delle tre protagoniste dell'opera originaria.
L'utilizzo non convenzionale dello spazio scenico, che si fa circolare, consente agli spettatori di vivere un'esperienza fortemente immersiva.
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