Yousif Latif Jaralla racconta "Storie di Shahrazad" al Teatro Antico di Segesta
Yousif Latif Jaralla
L'attore e drammaturgo che vanta prestigiose collaborazioni con artisti e intellettuali del panorama nazionale, Yousif Latif Jaralla, porta sulla scena del teatro antico di Segesta "Le mille e una notte - Storie di Shahrazad" giovedì 31 agosto alle 19.15.
Lo spettacolo/concerto, prodotto dell'Associazione Amici della Musica Cefalù "Salvatore Cicero", si inserisce all'interno della rassegna "Calatafimi Segesta Festival Dionisiache 2017", anche detta semplicemente le "Dionisiache" che si svolge sullo sfondo del teatro Antico di Segesta e per le strade e i monumenti di Calatafimi.
Il cantastorie e narratore iracheno nei suoi spettacoli ricorre a una tecnica di narrazione fondata su una circolarità ritmata, propria della narrazione rituale sufi. Alla voce affianca spesso l’utilizzo di tamburi tradizionali di provenienza mediorientale, il cui suono contribuisce alla scansione del tempo e delle scene, amplificando l’effetto rituale della narrazione stessa.
Per tale scopo, Shahrazad lo conduce con l’immaginazione in un labirinto di racconti intrecciati, popolati da esseri di straordinaria bellezza e di rare meraviglie, in un incontro con antichi re, potenti maghi, poeti, mendicanti, amanti ed esseri soprannaturali; lo educa, attraverso le sue narrazioni, all’amore e alla conoscenza, conducendolo alla scoperta della sacralità del vivere e del perdono.
Lo spettacolo/concerto, prodotto dell'Associazione Amici della Musica Cefalù "Salvatore Cicero", si inserisce all'interno della rassegna "Calatafimi Segesta Festival Dionisiache 2017", anche detta semplicemente le "Dionisiache" che si svolge sullo sfondo del teatro Antico di Segesta e per le strade e i monumenti di Calatafimi.
Il cantastorie e narratore iracheno nei suoi spettacoli ricorre a una tecnica di narrazione fondata su una circolarità ritmata, propria della narrazione rituale sufi. Alla voce affianca spesso l’utilizzo di tamburi tradizionali di provenienza mediorientale, il cui suono contribuisce alla scansione del tempo e delle scene, amplificando l’effetto rituale della narrazione stessa.
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Giorno dopo giorno, notte dopo notte, Shahrazad racconta al sultano suo sposo una storia diversa per avere salva la vita, intuendo sin dall’inizio che la propria salvezza dipende dalla salvezza del suo carnefice. Soltanto liberando il sultano dalla rabbia e dall’odio, dalla cecità e dalla vendetta che albergano nel suo animo dopo il tradimento di una delle sue mogli, Shahrazad potrà interrompere il meccanismo omicida innescato per vendetta e secondo cui il re uccide sistematicamente le sue spose al termine della prima notte di nozze.Per tale scopo, Shahrazad lo conduce con l’immaginazione in un labirinto di racconti intrecciati, popolati da esseri di straordinaria bellezza e di rare meraviglie, in un incontro con antichi re, potenti maghi, poeti, mendicanti, amanti ed esseri soprannaturali; lo educa, attraverso le sue narrazioni, all’amore e alla conoscenza, conducendolo alla scoperta della sacralità del vivere e del perdono.
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