"Infinite Jest" (primo studio) da "Amleto" di William Shakespeare
Una ricognizione tra le nuove drammaturgie e i nuovi stilemi di messa in scena che attraversano la nostra isola. Sette giorni di spettacoli (19, 20, 21, 23, 28, 29 e 30 marzo) che hanno già debuttato nella loro forma definitiva e work in progress non ancora fissati nel tempo e nello spazio.
Molti dei lavori utilizzano l’espressività sonora e immaginifica della lingua siciliana nelle sue svariate modulazioni, altri riscrivono sulla scena i classici del teatro; tutti gli spettacoli sono comunque accomunati dall’urgenza di raccontare la contemporaneità e vicini nella loro radicale ricerca a realtà sperimentali come quella del Teatro Mediterraneo Occupato.
Sabato 29 marzo va in scena "Infinite Jest" (primo studio) da “Amleto” di William Shakespeare con la regia di Nike Pirrone. Infinite Jest è un primo studio dall'Amleto che prende il titolo, come per il romanzo di Wallace, da un verso dell'opera in cui il principe Danese, trovando il teschio di Yorick, (il buffone di corte) dice: "Ahimè, povero Yorick!
L'ho conosciuto, Orazio: un compagno di scherzi infiniti (infinite jest, in lingua originale)". Lo studio esplora la solitudine dei singoli e parte da quella che noi sentiamo come una certezza nella vita del principe-profeta: la sua affinità elettiva con Yorick, unico amico sincero e compagno di intelligenti ed infiniti scherzi.
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