"Il patto": storia di satira e politica nella Berlino Est negli anni Cinquanta
Sullo sfondo della contrapposizione tra il regime comunista e quello filoamericano in Germania si muove una storia in cui l'arte diventa modo per criticare la dittatura: è la sintesi de "Il patto", in programma sabato 21 ottobre alle ore 21 al Teatro Mediterraneo Occupato.
Lo spettacolo esplora le possibilità di dialogo tra il mondo colorato e caricaturale del kabarett in stretto contatto con il teatro epico brechtiano e lo stile drammatico tipico della tradizione borghese nasce dal progetto e dalla regia di Annamaria Guzzio e vede protagonista la stessa Guzzio e Vincenzo Cantisano, oltre che la gentile partecipazione di Giuseppina Guzzio.
La trama è presto spiegata: nella Berlino Est negli anni Cinquanta due vecchi e scalcinati artisti di kabarett, Karl e Lisl, tentano di sopravvivere mantenendo il loro piccolo locale in una cantina nonostante le difficoltà dovute alla seconda guerra mondiale e al serrato controllo della Stasi, la polizia di stato.
Con i pochi mezzi disponibili i due protagonisti allestiscono piccoli numeri d’intrattenimento su strutture mobili, pronte a essere smontate per dar spazio ai tavolini da caffè. La natura politica e satirica del kabarett li porta a mettere in scena la
storia di Hendrik Hofgen, attore famoso ai tempi del nazismo soprattutto per l'interpretazione del Mephisto di Faust.
Karl e Lisl attraversano però un terreno pericoloso: criticare il potere assoluto di una dittatura in un momento politico in cui se n’è solo sostituita un’altra.
Lo staff tecnico è composto da Giuseppe Vignieri, Marianna Mitra, Samuele Castiglia. Costumi e attrezzeria sono a cura dell’Associazione culturale Spazioscena.
Lo spettacolo esplora le possibilità di dialogo tra il mondo colorato e caricaturale del kabarett in stretto contatto con il teatro epico brechtiano e lo stile drammatico tipico della tradizione borghese nasce dal progetto e dalla regia di Annamaria Guzzio e vede protagonista la stessa Guzzio e Vincenzo Cantisano, oltre che la gentile partecipazione di Giuseppina Guzzio.
La trama è presto spiegata: nella Berlino Est negli anni Cinquanta due vecchi e scalcinati artisti di kabarett, Karl e Lisl, tentano di sopravvivere mantenendo il loro piccolo locale in una cantina nonostante le difficoltà dovute alla seconda guerra mondiale e al serrato controllo della Stasi, la polizia di stato.
Con i pochi mezzi disponibili i due protagonisti allestiscono piccoli numeri d’intrattenimento su strutture mobili, pronte a essere smontate per dar spazio ai tavolini da caffè. La natura politica e satirica del kabarett li porta a mettere in scena la
storia di Hendrik Hofgen, attore famoso ai tempi del nazismo soprattutto per l'interpretazione del Mephisto di Faust.
Karl e Lisl attraversano però un terreno pericoloso: criticare il potere assoluto di una dittatura in un momento politico in cui se n’è solo sostituita un’altra.
Lo staff tecnico è composto da Giuseppe Vignieri, Marianna Mitra, Samuele Castiglia. Costumi e attrezzeria sono a cura dell’Associazione culturale Spazioscena.
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