"Come ne venimmo fuori": l´Italia del futuro di Sabina Guzzati tra satira e comicità

Dopo il lungo percorso del film “La Trattativa”, la comica romana Sabina Guzzanti torna a teatro per incontrare il pubblico con un monologo satirico esilarante.
Due le tappe in Sicilia per lo spettacolo “Come ne venimmo fuori”, una satira esilarante scritta e interpretata dalla Guzzanti e affidato alla regia di Giorgio Gallione, con musiche di Paolo Silvestri, per la scenografia di Guido Fiorato.
Nato per approfondite ricerche sul sistema economico post- capitalista o neoliberista su cui l’autrice sta lavorando già da qualche anno, il testo del monologo, come nei suoi precedenti, ha l’intento di affrontare questioni complesse e riflessioni importanti attraverso la comicità e la satira, mettendo il pubblico nella condizione di divertirsi e capire qualcosa in più.
Il tempo in cui si svolge lo spettacolo è immaginifico: un futuro finalmente armonico e civile, dove il denaro è tornato a essere semplicemente un mezzo e non più un fine.
Un mondo fantastico, dove, perché non si perda la memoria e si scongiuri il pericolo di ripetersi, ogni anno si tiene un discorso celebrativo sulla fine del periodo storico, tristissimo e feroce, gli anni che vanno dal 1990 al 2041, che sarebbe il nostro tempo presente.
La protagonista, SabnaQƒ2, affronta il discorso celebrativo analizzando le ragioni che avevano spinto gli uomini e le donne dell’epoca a cadere tanto in basso: frustrazione, ignoranza, miseria, compensate da ore e ore trascorse a litigare su Facebook e a guardare programmi demenziali, incapaci di reagire alle innumerevoli angherie a cui venivano continuamente sottoposti.
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