"Adele", storia di passione e libertà: il teatro poetico di Federico Garcia Lorca al TMO
Le attrici di "Adele": Fabiola Arculeo, Angela Cusumano, Silvia Di Giovanna, Cristiana D'Apolito
Chi è Adele? Una giovane donna che lotta, una forza della natura che si ribella all'oppressione. Una protagonista, che si racconta al Teatro Mediterraneo Occupato di Palermo sabato 10 marzo alle ore 21 e domenica 11 marzo alle ore 18.
Ispirato all'opera di Federico Garcia Lorca "La casa di Bernarda Alba", lo spettacolo "Adele" è prodotto dall'associazione Maschere Nude e va in scena per la regia e l'adattamento di Giovanni Marchione.
Adele (Fabiola Arculeo) è qui una giovane donna che lotta per difendere le sue passioni e la sua libertà contro le convenzioni sociali incarnate dalla madre Bernarda (Angela Cusumano), prima vittima di questa società, la quale oltre a non aver vissuto non permette agli altri di vivere.
La primogenita Angustias (Silvia Di Giovanna), a causa della sua natura remissiva, subisce la madre e si pone come antitesi della sorella. La Ponzia (Cristiana D'Apolito) è il ponte tra le donne Alba e la tanto temuta società.
Quello di Lorca viene considerato teatro poetico, in cui le relazioni tra i personaggi sono iperboliche e portate ai massimi termini, in questo solco si pone uno spettacolo che analizza il conflitto tra morale autoritaria e desiderio di libertà, la spinta dell'individualismo dettato dalla ragione e dal sentimento a dispetto delle conseguenze.
Nelo spettacolo viene rappresentata la volontà di perseguire gli scopi che sentiamo la necessità di raggiungere, tra spazi claustrofobici e ricerca di sicurezza, luci che mostrano e ombre che rappresentano invece di nascondere.
Ispirato all'opera di Federico Garcia Lorca "La casa di Bernarda Alba", lo spettacolo "Adele" è prodotto dall'associazione Maschere Nude e va in scena per la regia e l'adattamento di Giovanni Marchione.
Adele (Fabiola Arculeo) è qui una giovane donna che lotta per difendere le sue passioni e la sua libertà contro le convenzioni sociali incarnate dalla madre Bernarda (Angela Cusumano), prima vittima di questa società, la quale oltre a non aver vissuto non permette agli altri di vivere.
La primogenita Angustias (Silvia Di Giovanna), a causa della sua natura remissiva, subisce la madre e si pone come antitesi della sorella. La Ponzia (Cristiana D'Apolito) è il ponte tra le donne Alba e la tanto temuta società.
Quello di Lorca viene considerato teatro poetico, in cui le relazioni tra i personaggi sono iperboliche e portate ai massimi termini, in questo solco si pone uno spettacolo che analizza il conflitto tra morale autoritaria e desiderio di libertà, la spinta dell'individualismo dettato dalla ragione e dal sentimento a dispetto delle conseguenze.
Nelo spettacolo viene rappresentata la volontà di perseguire gli scopi che sentiamo la necessità di raggiungere, tra spazi claustrofobici e ricerca di sicurezza, luci che mostrano e ombre che rappresentano invece di nascondere.
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