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"Sicilië, pittura fiamminga": mostra di opere e dipinti delle collezioni private e pubbliche siciliane

  • Palazzo Reale (o Palazzo dei Normanni) - Palermo
  • Dal 28 marzo al 28 maggio 2018 (evento concluso)
  • Visitabile da lunedì a sabato dalle 8.15 alle 17.40; domenica e festivi dalle 8.15 alle 13.00
  • 6 euro (intero solo mostra), 3 euro (ridotto solo mostra), 12 euro (intero mostra + Cappella Palatina e Appartamenti Reali), 10 euro (ridotto mostra + Cappella Palatina e Appartamenti Reali)
  • Per maggiori informazioni riguardo riduzioni, biglietti omaggio, prenotazioni, costi e orari è possibile visitare il sito dedicato alla mostra
Balarm
La redazione

Tavoletta in legno di quercia raffigurante Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto

Sicilië, pittura fiamminga” è il titolo della mostra promossa dalla Fondazione Federico II e dall’assessorato regionale ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana, che per la prima volta presenta al grande pubblico, un patrimonio artistico che va dal Quattrocento al Seicento: una significativa raccolta di dipinti fiamminghi presenti nelle collezioni private e pubbliche siciliane. 

Il percorso espositivo si compone di cinquantadue opere allestite nelle rinnovate Sale Duca di Montalto di Palazzo Reale dal 28 marzo al 28 maggio e si sviluppa attraverso due nuclei tematici: da un lato le opere presenti in Sicilia riconducibili al collezionismo e alla committenza artistica; dall’altro gli artisti di origine fiamminga e olandese, pienamente attivi e inseriti nel tessuto storico-sociale a partire dagli anni centrali del Cinquecento. 

Tra le opere in mostra spicca l’opera più famosa di Jean Gossart, detto Mabuse, che è il "trittico Malvagna"; opera miniaturista dove vengono rappresentate una Madonna col bambino tra angeli, Santa Caterina d’Alessandria e Santa Dorotea. Ma, oltre a quelle citate, non bisogna cadere nell’errore che le restanti opere, esposte a Palazzo Reale, siano di minore rilevanza sul piano artistico e storico. 
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“Sicilië, pittura fiamminga” ha una protagonista assoluta, un’opera - di un pittore ignoto fiammingo - che si svela al pubblico, dopo un silenzio durato trentadue anni: Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto. La martire è raffigurata su una tavoletta, in legno di quercia, e faceva parte insieme all’altra tavoletta di San Rocco di un trittico da devozione. 

La mostra, visitabile da lunedì a sabato dalle 8.15 alle 17.40 (ultimo biglietto ore 17), domenica e festivi dalle 8.15 alle 13 (ultimo biglietto ore 12.15), avrà una chiusura straordinaria alle ore 21 (ultimo ingresso ore 20.00) nei giorni 22, 23, 24, 25, 28, 29, 30 aprile, 1 maggio e 2 e 3 giugno. Per maggiori informazioni riguardo è possibile visitare il sito dedicato alla mostra.
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