Riscoprire il senso e il bisogno di socialità: "L'A_Socialité" di Maurizio Pometti a Modica

Particolare di un'opera di Maurizio Pometti
"L'uomo è un animale sociale". Così lo definì Aristotele già nel IV sec. a.C. Per sua natura, infatti, l'essere umano dipende dalle interazioni sociali per crescere, formare la propria identità e trarre vantaggi, benefici e sostegno, gli uni dagli altri. Comunicare, costruire relazioni, far parte di una comunità, cooperare, sono tutti aspetti fondamentali dell'esistenza che incidono sul benessere psicofisico.
Con la mostra "L'A_Socialité", titolo graficamente e foneticamente ambivalente e antitetico, il curatore Giovanni Scucces e la sua galleria d'arte Sacca presentano a Modica una personale dell'artista Maurizio Pometti (Catania, 1987).
L'opening, alla presenza dell’artista, è fissato per sabato 3 maggio alle ore 19.00.
Nell'attuale era social, è necessario riscoprire il senso e il bisogno di socialità che, paradossalmente, sembrano siano stati ridimensionati proprio dall'avvento dei social network e acuiti dal lungo periodo di isolamento vissuto negli ultimi anni.
La ricerca di Maurizio Pometti, in particolare quella su cui punta l'attenzione questo progetto, si configura come un tributo alla forza delle relazioni e al potere evocativo della memoria.
Osservando le opere in mostra, relative agli ultimi cinque anni della sua attività, si ha come la sensazione di sfogliare un album di ricordi.
L'artista scava nei meandri più profondi della propria esistenza, di quella dei suoi cari, ma anche di perfetti sconosciuti, restituendo immagini che parlano una lingua universale: quella delle relazioni, della condivisione, della vita con gli altri e quindi della vita di tutti.
Scene di gruppo evocano spesso momenti felici e celebrano legami all’interno di contesti indefiniti e atmosfere sospese e senza tempo. Memorie che hanno la stessa consistenza e volatilità dei sogni.
Fra tutte le opere in mostra, tuttavia, due ritraggono individui solitari. Due persone immerse in un dialogo silenzioso con il proprio Io.
Le opere, dal sapore nostalgico, prendono forma per mezzo di pennellate decise e materiche accostate in modo da lasciar intravedere sul fondo porzioni di tela o cartone liberi dal colore. Tutto ciò, unitamente all'utilizzo sovente di tonalità in scala di grigi e blu, accresce la sensazione di indefinitezza e pervade le opere di un'aura malinconica.
Apertura al pubblico dal martedì al sabato dalle 16.30 alle 19.30 e le mattine di martedì, mercoledì e venerdì dalle 10.30 alle 12.30. Gli altri giorni e fuori orario su appuntamento. Ingresso libero.
Con la mostra "L'A_Socialité", titolo graficamente e foneticamente ambivalente e antitetico, il curatore Giovanni Scucces e la sua galleria d'arte Sacca presentano a Modica una personale dell'artista Maurizio Pometti (Catania, 1987).
L'opening, alla presenza dell’artista, è fissato per sabato 3 maggio alle ore 19.00.
Nell'attuale era social, è necessario riscoprire il senso e il bisogno di socialità che, paradossalmente, sembrano siano stati ridimensionati proprio dall'avvento dei social network e acuiti dal lungo periodo di isolamento vissuto negli ultimi anni.
La ricerca di Maurizio Pometti, in particolare quella su cui punta l'attenzione questo progetto, si configura come un tributo alla forza delle relazioni e al potere evocativo della memoria.
Osservando le opere in mostra, relative agli ultimi cinque anni della sua attività, si ha come la sensazione di sfogliare un album di ricordi.
L'artista scava nei meandri più profondi della propria esistenza, di quella dei suoi cari, ma anche di perfetti sconosciuti, restituendo immagini che parlano una lingua universale: quella delle relazioni, della condivisione, della vita con gli altri e quindi della vita di tutti.
Scene di gruppo evocano spesso momenti felici e celebrano legami all’interno di contesti indefiniti e atmosfere sospese e senza tempo. Memorie che hanno la stessa consistenza e volatilità dei sogni.
Fra tutte le opere in mostra, tuttavia, due ritraggono individui solitari. Due persone immerse in un dialogo silenzioso con il proprio Io.
Le opere, dal sapore nostalgico, prendono forma per mezzo di pennellate decise e materiche accostate in modo da lasciar intravedere sul fondo porzioni di tela o cartone liberi dal colore. Tutto ciò, unitamente all'utilizzo sovente di tonalità in scala di grigi e blu, accresce la sensazione di indefinitezza e pervade le opere di un'aura malinconica.
Apertura al pubblico dal martedì al sabato dalle 16.30 alle 19.30 e le mattine di martedì, mercoledì e venerdì dalle 10.30 alle 12.30. Gli altri giorni e fuori orario su appuntamento. Ingresso libero.
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