Presente e futuro nella mostra "Arcadio": Giuseppe Agnello scava nella storia di Naxos

Ritratto di un gregge, opera in ferro, resina e poliuretano. Photo credit: A. Pitrone
Naxos fu una delle prime colonie greche in Sicilia, fondata nel 734 a.C. da uomini costretti a fuggire dalla loro patria, esuli provenienti da Calcide in Eubea e dall’isola di Naxos nelle Cicladi. A quasi 3000 anni di distanza da questi eventi non resta che immaginare come gli esuli abbiano iniziato a vivere questa nuova terra, del trauma che provarono all’inizio della loro nuova vita.
Le opere di Giuseppe Agnello, nella mostra "Arcadio/Terre in moto", indagano questo trauma, seguono la storia e l’archeologia utilizzando un linguaggio che trascende quello scientifico e verte invece sulle sensazioni e suggestioni dettate dal parco archeologico di Naxos.
L’artista inizia la propria ricerca come un archeologo, attraverso i frammenti e le lontane testimonianze, che per Agnello, però, non sono i reperti, ma la terra, la natura, il paesaggio, gli uomini, i materiali con cui l’artista interpreta Naxos e gli uomini che arrivarono dal mare, la terra che li accolse, la loro terra natale che prima ancora li respinse, il mito e i racconti che li condussero fino in Sicilia.
Un percorso espositivo scandito da 15 installazioni site-specific all’interno di uno dei siti archeologici più importanti del nostro Paese, accompagnato da un catalogo con i testi di Alessandro Pinto e Sergio Troisi e le fotografie delle opere installate nel Parco di Naxos realizzate da Angelo Pitrone.
Gli orari e i giorni di apertura della mostra sono: dal 28 al 31 agosto dalle 9 alle 19; dal primo al 15 settembre dalle 9 alle 18.30; dal 16 al 30 settembre dalle 9 alle 18; dal primo al 15 ottobre dalle 9 alle 17.30; dal 16 al 31 ottobre dalle 9 alle 17; dal primo al 4 novembre dalle 9 alle 16.
Le opere di Giuseppe Agnello, nella mostra "Arcadio/Terre in moto", indagano questo trauma, seguono la storia e l’archeologia utilizzando un linguaggio che trascende quello scientifico e verte invece sulle sensazioni e suggestioni dettate dal parco archeologico di Naxos.
L’artista inizia la propria ricerca come un archeologo, attraverso i frammenti e le lontane testimonianze, che per Agnello, però, non sono i reperti, ma la terra, la natura, il paesaggio, gli uomini, i materiali con cui l’artista interpreta Naxos e gli uomini che arrivarono dal mare, la terra che li accolse, la loro terra natale che prima ancora li respinse, il mito e i racconti che li condussero fino in Sicilia.
Un percorso espositivo scandito da 15 installazioni site-specific all’interno di uno dei siti archeologici più importanti del nostro Paese, accompagnato da un catalogo con i testi di Alessandro Pinto e Sergio Troisi e le fotografie delle opere installate nel Parco di Naxos realizzate da Angelo Pitrone.
Gli orari e i giorni di apertura della mostra sono: dal 28 al 31 agosto dalle 9 alle 19; dal primo al 15 settembre dalle 9 alle 18.30; dal 16 al 30 settembre dalle 9 alle 18; dal primo al 15 ottobre dalle 9 alle 17.30; dal 16 al 31 ottobre dalle 9 alle 17; dal primo al 4 novembre dalle 9 alle 16.
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