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Pittura tra assenza e presenza: Adriano Di Bartolo alla Galleria Tilde di Palermo

  • Galleria Tilde, via Giuseppe Pipitone Federico 48 - Palermo
  • Dal 25 gennaio al 15 febbraio 2025
  • Visitabile il lunedì dalle 16.00 alle 19.00, dal martedì al venerdì dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 18.30 o su prenotazione
  • Gratuito
  • Info e richieste di apertura all'e-mail info@galleriatilde.it
Balarm
La redazione

Particolare di un'opera di Adriano Di Bartolo

Dal 25 gennaio al 15 febbraio, la Galleria Tilde di Palermo ospita la mostra "Vuotopieno: nel segno del gesto" di Adriano Di Bartolo.

Si tratta di un progetto curatoriale che esplora le tensioni tra assenza e presenza, vuoto e pieno, nel linguaggio visivo della pittura contemporanea.

Il vernissage è in programma il 25 gennaio alle 17.30 nei locali di via Giuseppe Pipitone Federico, la mostra resta poi visitabile il lunedì dalle 16.00 alle 19.00, dal martedì al venerdì dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 18.30 o fuori dagli orari di apertura, inviando una email a info@galleriatilde.it.

Il titolo della mostra, "Vuotopieno", sintetizza il cuore di una ricerca che si sviluppa attorno all'interazione fra il vuoto e il gesto pittorico, tra la potenzialità infinita dello spazio vuoto e l'affermazione del pieno, che prende forma grazie alla gestualità spontanea e liberatoria dell'artista.

Nelle opere di Di Bartolo, il vuoto non è mai mera assenza, ma un alleato dinamico che stimola la gestualità, dando vita a forme in continua evoluzione.
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Il gesto stesso si fa carico di significati profondi, trasformando la tela in un terreno di co-creazione tra l'artista e lo spettatore.

Attraverso l'abbandono della figurazione stilizzata, Di Bartolo evolve il proprio linguaggio pittorico verso un'astrazione sempre più pura, in cui il segno e il colore divengono strumenti per esplorare il conflitto tra ciò che è visibile e ciò che è invisibile, tra la materialità della forma e l'impalpabilità del silenzio.

Ogni opera è un invito a entrare in un dialogo con l'invisibile, a confrontarsi con un linguaggio che si sviluppa al di là della mera rappresentazione e che attraverso il gesto attiva emozioni, riflessioni e interpretazioni in continuo mutamento.
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