Pirandello tra sacro e profano: al Museo Baglio Florio la fabula "All'Uscita"
Luigi Pirandello
L'uscita di un cimitero diventa luogo d'incontro per alcune anime che, prima di dare l'ultimo saluto al mondo, si ritrovano a discutere di ciò che erano in vita: inizia così "All'Uscita - Mistero Profano", in scena venerdì 27 aprile alle 17 al Museo Baglio Florio, all'interno del Parco Archeologico di Selinunte.
Lo spettacolo è inquadrato all'interno della seconda parte della rassegna "Le Forme del Rito", progetto, ideato dal Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa in collaborazione con Estreusa e Capuantica Festival è volto alla valorizzazione e promozione del Museo Baglio Florio.
"All'Uscita" è una commedia breve in atto unico scritta da Luigi Pirandello, dove più si amplifica il divario tra realtà e finzione, tra essenza e apparenza, tra desiderio e destino.
Sul palco Raffaele Gangale, Dario Garofalo e Luna Marongiu discutono sui legami, sui sentimenti, sui tradimenti e su quelle presunte (o confermate) colpevolezze facenti parti della loro vita. Soprattutto, discutono di risposte che ancora attendono.
Lo spettacolo è una sorta di di "fabula" per adulti, onirica e al tempo stesso crudele: un mistero profano, sottotitolo già indicato dall’autore, che va in scena con la regia di Cinzia Maccagnano.
Lo spettacolo è inquadrato all'interno della seconda parte della rassegna "Le Forme del Rito", progetto, ideato dal Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa in collaborazione con Estreusa e Capuantica Festival è volto alla valorizzazione e promozione del Museo Baglio Florio.
"All'Uscita" è una commedia breve in atto unico scritta da Luigi Pirandello, dove più si amplifica il divario tra realtà e finzione, tra essenza e apparenza, tra desiderio e destino.
Sul palco Raffaele Gangale, Dario Garofalo e Luna Marongiu discutono sui legami, sui sentimenti, sui tradimenti e su quelle presunte (o confermate) colpevolezze facenti parti della loro vita. Soprattutto, discutono di risposte che ancora attendono.
Lo spettacolo è una sorta di di "fabula" per adulti, onirica e al tempo stesso crudele: un mistero profano, sottotitolo già indicato dall’autore, che va in scena con la regia di Cinzia Maccagnano.
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