Pirandello a Calascibetta: Mario e Marco Pupella dirigono "La patente", "L'uomo dal fiore in bocca" e "La giara"

Mario Pupella
Pirandello si fa in tre a Calascibetta: venerdì 20 settembre nell'anfiteatro comunale vanno in scena i tre atti unici "La patente" e "L'uomo dal fiore in bocca", per la regia di Mario Pupella, e la divertentissima "La giara", per la regia di Marco Pupella.
In scena, oltre allo stesso Mario Pupella, gli attori Francesco Grisafi, Lavinia Pupella, Vincenzo Pepe, Nando Chifari, Mirko Ingrassia, Sandra Zerilli e Agnese Rincione.
"La patente" è una commedia in un atto scritta da Pirandello nel 1917 con il titolo "A patenti", e destinata alla rappresentazione in lingua siciliana. Protagonista è Chiarchiaro, maschera a tratti grottesca di uno "jettatore" che chiede finalmente giustizia per gli effetti nefasti della cattiva fama che ha assalito lui e tutta la sua famiglia.
"L'uomo dal fiore in bocca", invece, è un dramma borghese del 1922 in cui Pirandello affronta i temi dell'incomunicabilità e della relatività della realtà. In scena un dialogo tra un uomo malato e prossimo alla morte e un uomo come tanti, che non si pone alcun problema sulla fine dell'esistenza.
Don Lolò Zirafa, il protagonista de "La giara", è un proprietario terriero ricco e taccagno, che, dopo l'acquisto di una enorme giara per conservare l'olio della nuova raccolta, accade un fatto strano: per ragioni misteriose il grosso recipiente viene ritrovato, da nuovo di zecca, perfettamente spaccato in due, fatto che lo fa andare su tutte le furie.
In scena, oltre allo stesso Mario Pupella, gli attori Francesco Grisafi, Lavinia Pupella, Vincenzo Pepe, Nando Chifari, Mirko Ingrassia, Sandra Zerilli e Agnese Rincione.
"La patente" è una commedia in un atto scritta da Pirandello nel 1917 con il titolo "A patenti", e destinata alla rappresentazione in lingua siciliana. Protagonista è Chiarchiaro, maschera a tratti grottesca di uno "jettatore" che chiede finalmente giustizia per gli effetti nefasti della cattiva fama che ha assalito lui e tutta la sua famiglia.
"L'uomo dal fiore in bocca", invece, è un dramma borghese del 1922 in cui Pirandello affronta i temi dell'incomunicabilità e della relatività della realtà. In scena un dialogo tra un uomo malato e prossimo alla morte e un uomo come tanti, che non si pone alcun problema sulla fine dell'esistenza.
Don Lolò Zirafa, il protagonista de "La giara", è un proprietario terriero ricco e taccagno, che, dopo l'acquisto di una enorme giara per conservare l'olio della nuova raccolta, accade un fatto strano: per ragioni misteriose il grosso recipiente viene ritrovato, da nuovo di zecca, perfettamente spaccato in due, fatto che lo fa andare su tutte le furie.
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