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"Pietrino e Nenè e lo Schiaccianoci": il nuovo spettacolo del Ditirammu al Jolly di Palermo

Balarm
La redazione

Noa Flandina e Piero Tutone

Pietrino e Nenè sono due stralunati personaggi nati dalla fantasia di Elisa Parrinello e protagonisti del celebre spettacolo ambientato a Palermo “La CentoUno. Fermata a richiesta".

Dopo il successo di quella performance, negli anni, attorno ai due personaggi sono state cucite storie e avventure che sono diventate un appuntamento imperdibile per i bambini.

Questa volta tocca a "Pietrino e Nenè e lo Schiaccianoci", una nuova produzione del Teatro Ditirammu scritto e diretto da Elisa Parrinello che va in scena, in prima assoluta, venerdì 22 e sabato 23 dicembre, alle 17.30, al Teatro Jolly di Palermo.

In scena gli attori Piero Tutone e Noa Flandina insieme agli allievi del Ditirammu Lab Mapping di Serena Pantaleo. Assistente alla regia è Carlo Di Vita.

I due protagonisti si trovano immersi in un’atmosfera quasi fatata e resa incantevole dalle note di Čajkovskij. È la vigilia di Natale e i due protagonisti sono intenti a organizzare una festa dove tutti gli amici di villa Arcobaleno si riuniranno intorno ad uno splendido albero.
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La scena gioiosa e serena, viene interrotta improvvisamente dall’arrivo dello zio Mago Zazà un personaggio che porta alcuni doni stravaganti, tra cui delle straordinarie bambole meccaniche che danzano, portando vivacità e leggerezza, e un misterioso schiaccianoci a forma di soldatino che affascina moltissimo Nenè, prima che il dispettoso Pietrino lo danneggi e lo accatasti distrattamente e con noncuranza insieme agli altri giocattoli.

Alla mezzanotte la stanza comincia a popolarsi di strani topolini che ben presto assumono un aspetto minaccioso e combattivo; è allora che i soldatini, uscendo dalle loro scatole, li fronteggiano coraggiosamente dando vita ad una feroce battaglia.

Lo spettacolo, liberamente ispirato al celebre balletto de Lo Schiaccianoci su testo di E.T.A. Hoffman, poi rielaborato da Alexander Dumas, pur con il registro ilare di Pietrino e Nenè e dei personaggi folli di Villa Arcobaleno, fedelmente al racconto, porta sulla scena simboli e metafore dell’amore, della bellezza e dei sogni ricordando a ciascuno di noi che il nostro bambino interiore va preservato con cura e, di tanto in tanto, lasciato libero di esprimersi e di trascinarci in incredibili avventure. 
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