Musicoterapeuta ed esperto di voce antica: due giorni con Raffaele Schiavo per "Ierofanie"
Raffaele Schiavo
Ierofanie Festival si conclude con un seminario e un workshop, in programma sabato 27 e domenica 28 agosto, a Calatafimi Segesta condotti da Raffaele Schiavo, cui sarà possibile partecipare, come laboratorio esperienziale.
Cantante, musicista, compositore, musicoterapeuta, ricercatore, autore e performer teatrale, è esperto di voce antica (dal medioevo al barocco), di Polifonia e Canto degli Armonici, e la modalità di insegnamento svolta nel suo workshop segue per buona parte i principi teorico-pratici del metodo socio-musicale VoxEchology, da lui stesso ideato.
"Danziamo la voce fino alla morte" è il titolo del seminario in programma il 27 agosto, dalle 10.00 alle 12.00. Parole ridondanti che arrivano deboli alle orecchie comuni, alle percezioni di chi manca l’opportunità di studiare musica in maniera giocosa e interdisciplinare con gli altri e con i propri cari.
Questa perdita rimarca la vuota presenza delle opportunità che sfuggono per plasmare individui migliori. Rimarca anche una scarsa capacità di reazione-interazione a cui invece la conoscenza delle architetture musicali ben sopperirebbe, se fossero trasferite in schemi di condotta sociale sul corpo ancora vivo e diversamente recalcitrante delle persone.
"Il canto sacro e profano nella cristianità medievale" è invece il titolo dell'appuntamento che si svolge sabato 27, dalle 15.00 alle 19.00, e domenica 28 agosto, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00.
Lo studio di repertori musicali risalenti al medioevo porta a interrogarsi su una prassi esecutiva, possibile o immaginata, parimenti scherzosa e appassionata, dentro le mura delle chiese e al di là di ogni loro sacro scalino, verso un mondo corrotto, impietoso e sanguinario, dove la tentazione chiede d’essere ascoltata.
Questo laboratorio esperienziale è rivolto a tutti coloro che desiderano spendersi con gli altri alla ricerca di una vocalità di gruppo ormai impopolare, seguendo tecniche di canto e di gestione della corporeità sulla scena.
Un percorso ovviamente funzionale ai fini della pura aggregazione. Tuttavia, utile a mostrare quale grado di esercizio musicale e teatrale si pone a fondamento di una laica spiritualità d’insieme.
Un diverso esercizio del gioco, per invitare a superare il senso del ridicolo e a costruire una festa all’insegna dell’ironia, poiché non è mai troppo tardi per imparare a rendersi disponibili a versioni uguali e contrarie di una stessa verità.
Cantante, musicista, compositore, musicoterapeuta, ricercatore, autore e performer teatrale, è esperto di voce antica (dal medioevo al barocco), di Polifonia e Canto degli Armonici, e la modalità di insegnamento svolta nel suo workshop segue per buona parte i principi teorico-pratici del metodo socio-musicale VoxEchology, da lui stesso ideato.
"Danziamo la voce fino alla morte" è il titolo del seminario in programma il 27 agosto, dalle 10.00 alle 12.00. Parole ridondanti che arrivano deboli alle orecchie comuni, alle percezioni di chi manca l’opportunità di studiare musica in maniera giocosa e interdisciplinare con gli altri e con i propri cari.
Questa perdita rimarca la vuota presenza delle opportunità che sfuggono per plasmare individui migliori. Rimarca anche una scarsa capacità di reazione-interazione a cui invece la conoscenza delle architetture musicali ben sopperirebbe, se fossero trasferite in schemi di condotta sociale sul corpo ancora vivo e diversamente recalcitrante delle persone.
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Tutte le perdite resteranno cumuli sopra l’incubo della morte, finché non si introietterà bene l’idea di poter vivere-morire dignitosamente dentro un corpo sociale in ascolto della propria salute."Il canto sacro e profano nella cristianità medievale" è invece il titolo dell'appuntamento che si svolge sabato 27, dalle 15.00 alle 19.00, e domenica 28 agosto, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00.
Lo studio di repertori musicali risalenti al medioevo porta a interrogarsi su una prassi esecutiva, possibile o immaginata, parimenti scherzosa e appassionata, dentro le mura delle chiese e al di là di ogni loro sacro scalino, verso un mondo corrotto, impietoso e sanguinario, dove la tentazione chiede d’essere ascoltata.
Questo laboratorio esperienziale è rivolto a tutti coloro che desiderano spendersi con gli altri alla ricerca di una vocalità di gruppo ormai impopolare, seguendo tecniche di canto e di gestione della corporeità sulla scena.
Un percorso ovviamente funzionale ai fini della pura aggregazione. Tuttavia, utile a mostrare quale grado di esercizio musicale e teatrale si pone a fondamento di una laica spiritualità d’insieme.
Un diverso esercizio del gioco, per invitare a superare il senso del ridicolo e a costruire una festa all’insegna dell’ironia, poiché non è mai troppo tardi per imparare a rendersi disponibili a versioni uguali e contrarie di una stessa verità.
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