Museo della Sicilianità: a Palermo c'è un presepe (satirico) unico nel suo genere
Un'immagine del Presepe Satirico all'interno del Museo della Sicilianità a Villa Adriana a Palermo
Parliamo del Presepe satirico siciliano di Giacomo Callari, un progetto artistico creato dal mecenate, da sempre innamorato della Sicilia, che ha ideato e creato anche il "Museo Didattico della Sicilianità".
All'interno di Villa Adriana infatti si trova un museo unico al mondo che custodisce una raccolta di oltre 700 opere d'arte commissionate da Giacomo Callari.
Si tratta di opere che raccontano la Sicilia in chiave satirica spaziando tra molteplici tematiche che hanno dipinto questa terra così amata, contesa e a volte contradditoria .
Non è soltanto un viaggio fra le sue bellezze naturali raffigurate magistralmente, ma un percorso fra le sue mille e antiche tradizioni: da quelle contadine a quelle religiose, da quelle popolari a quelle folkloristiche.
La cura dei dettagli, la verve nel dipingere i soggetti e l'ironia di personaggi riconoscibili dai siciliani per espressioni e movimenti, lo rendono un vero capolavoro d'arte che vale la pena visitare.
Il presepe offre ai visitatori una prospettiva quanto mai originale ed è visitabile dall'1 al 31 dicembre 2023 (tutti i venerdì, sabato e domenica, dalle ore 10.00 alle 14.00 e dalle 15.00 alle 18.00).
"L'arte del buonumore in Sicilia" è il tema rappresentato dalle sculture, realizzate con maestria da Silvia Chiarello secondo l'antica tradizione siciliana della lavorazione della creta dura lasciata essiccare all'aria.
Il presepe è composto da circa 70 sculture coloratissime, alte tra gli 80 e i 100 centimetri, che formano una sorta di caleidoscopio tridimensionale e da circa 70 opere pittoriche di Antonio Chiarello che raffigurano scenette di vita siciliana, impregnate di genuina ironia.
La combinazione tra sculture e opere pittoriche offre una visione di insieme satirica sui vari aspetti della vita.
Il risultato è un'opera d'arte e di fede, ma anche una rievocazione storica e una rappresentazione del contemporaneo che mescola elementi sacri e profani che parlano della Sicilia.
Sono rappresentati nuovi e vecchi mestieri tra cui, i venditori di "pani ca meusa" e di formaggi, gli arrotini e i musicanti oltre che improbabili arcangeli rappresentati come suonatori jazz.
La Trinacria ha il volto di una ragazza siciliana che simboleggia la stella cometa posta sopra la "sacra famiglia", da un bue e un asinello con cravatta che hanno un atteggiamento gioioso.
C'è poi il bambinello, un po' cresciutello, che vuole partecipare ai giochi che i bambini hanno messo davanti a lui, invitandolo a partecipare.
E ancora, i Re Magi, che hanno affrontato il viaggio a bordo dei vespini 50, vogliono rappresentare in modo ironico i nuovi mestieri dei "Compro oro" o di chi si pone il dilemma "sarà birra o mirra?".
All'interno del museo è allestito una esposizione di prodotti alimentari della Cooperativa sociale onlus Rossa Sera patner con la Coop Sicilia "l'isola dei Tesori" con il progetto "Ricoltiviamo" che prevede l'inclusione sociale di disabili, sostenuto dalla "Fondazione con il Sud e "Enel Cuore".
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