"O’Tama e Vincenzo Ragusa": la prima antologica che unisce Tokyo e Palermo

Pittrice raffinatissima, a fine Ottocento O'Tama Kiyohara seguì poco più che ventenne lo scultore Vincenzo Ragusa, spinta dall'amore per lui e per l'arte, e visse in Sicilia per 51 anni lavorando al suo fianco e affermandosi.
O'Tama miscelò il tratto sognante del suo rigido Paese alla cultura europea che prestava orecchio all’Impressionismo e al Vedutismo.
Questa prima antologica a Palazzo Sant'Elia presenta la più completa raccolta di opere dell'artista giapponese, provenienti da circa 70 diverse collezioni, in gran parte private, e da prestiti di musei e gallerie.
Si tratta di circa 130 opere realizzate con varie tecniche prima e durante il suo periodo: dalle opere da cavalletto, oli, acquerelli e pastelli, dipinti murali a soggetti diversi, dal ritratto al paesaggio, dalle nature morte alle scene di genere, dai fiori agli animali, dai temi religiosi alle memorie d’atmosfere orientali, dall'arte applicata alle decorazioni d’interni.
Divisa in sezioni, l'esposizione accende i riflettori anche sugli allievi e sul marito Vincenzo Ragusa e racconta anche il "giapponismo" a Palermo attraverso pannelli, arredi, kimono e oggetti del periodo.
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|
COSA C'È DA FARE
-
MOSTRE
"Celebrating Picasso" a Palazzo Reale: la mostra che celebra il genio del maestro
-
MOSTRE
Mondo terrestre, sottomarino e popolazioni: "Cristina Mittermeier" alla Gam di Palermo
-
BAMBINI E RAGAZZI
La vacanza più bella al Parco Avventura Madonie: come iscriversi ai Campi Estivi