"Mondi Fantastici": realtà e sogno, evocati dall’immaginazione di nove artisti
"Dell’abbandono e del ritorno", olio su tela di Elisa Anfuso
La mostra "Mondi Fantastici", a cura di Andrea Guastella e Sergio Curtacci, riflette sugli infiniti mondi, a cavallo tra la realtà e il sogno, evocati dall’immaginazione degli artisti: Calusca, Elisa Anfuso, Giovanni Robustelli, Ilaria Del Monte, Miriam Pace, Momò Calascibetta, Sergio Padovani, Vania Elettra Tam, Vanni Cuoghi.
Realtà parallele a volte insolite, altre identiche alla nostra se non in ragione di un quid impercettibile che, modificandole, le rende differenti.
Voluta e organizzata dal Comune di Ragusa, in collaborazione con l’Associazione Aurea Phoenix e il Magazine Frattura Scomposta, la mostra rimane fruibile fino al 24 febbraio, presso la Civica Raccolta "Carmelo Cappello", museo d'arte contemporanea Palazzo Zacco di Ragusa.
Fantastici mondi sono i sogni, ma a volte anche le fedi, le credenze sui costumi e sulle origini del cosmo che gli uomini professano sin dai tempi antichi: un sogno composto da più sogni così inspiegabilmente coeso da fungere da sfondo alle esistenze individuali.
Posto che i mondi fantastici riflettono il reale, ma non c’è alcun obbligo in tal senso, spesso in essi le leggi della plausibilità sono ignorate. Tutti gli eventi che non si sono mai svolti e mai si svolgeranno vi accadono liberamente. Tutte le idee vi hanno cittadinanza, tutte le aspirazioni. Prima fra tutte la certezza che il vero, il bello, persino ciò che è buono siano oggetto di invenzione.
Realtà parallele a volte insolite, altre identiche alla nostra se non in ragione di un quid impercettibile che, modificandole, le rende differenti.
Voluta e organizzata dal Comune di Ragusa, in collaborazione con l’Associazione Aurea Phoenix e il Magazine Frattura Scomposta, la mostra rimane fruibile fino al 24 febbraio, presso la Civica Raccolta "Carmelo Cappello", museo d'arte contemporanea Palazzo Zacco di Ragusa.
Fantastici mondi sono i sogni, ma a volte anche le fedi, le credenze sui costumi e sulle origini del cosmo che gli uomini professano sin dai tempi antichi: un sogno composto da più sogni così inspiegabilmente coeso da fungere da sfondo alle esistenze individuali.
Posto che i mondi fantastici riflettono il reale, ma non c’è alcun obbligo in tal senso, spesso in essi le leggi della plausibilità sono ignorate. Tutti gli eventi che non si sono mai svolti e mai si svolgeranno vi accadono liberamente. Tutte le idee vi hanno cittadinanza, tutte le aspirazioni. Prima fra tutte la certezza che il vero, il bello, persino ciò che è buono siano oggetto di invenzione.
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