"Heart": al Policlinico di Catania la mostra d'arte dedicata al cuore
Una mostra temporanea che, coerentemente con la mission del Policlinico "Vittorio Emanuele" di Catania vuole interpretare l'arte come presidio di accoglienza: si tratta di "Heart", visitabile gratuitamente fino a mercoledì 28 giugno.
"Heart" è un progetto interdisciplinare dal taglio sociale di cui emblema e sintesi è lo stesso titolo che rimanda sia alla parola "Heart" (cuore, organo vitale della cui cura si occupa il centro ospedaliero) sia alla parola “Art” (arte).
Grazie ai lavori di ventisette artisti, la mostra vuole essere un racconto dell'originario significato del termine “ospedale” inteso come luogo d’accoglienza dei forestieri e non degli ammalati, “accoglie e include” gli artisti e le loro opere come ospiti ben graditi e a lungo corteggiati.
L'idea è quella di far diventare l'Ospedale sinonimo di comunità, territorio e identità e di "coccolare" la comunità d’individui che fruisce degli spazi ospedalieri, coniugando il verbo “curare” (inteso come "prendersi cura") in senso lato, come cura del sé, di sé, degli altri e dell’altro.
Fortemente voluto dal direttore generale del Policlinico Paolo Cantaro e dal direttore del dipartimento cardio-toraco-vascolare e trapianto d’organo Corrado Tamburino, il progetto è curato dal collezionista Filippo Pappalardo oltre che dalla curatrice indipendente e giornalista pubblicista Valentina Lucia Barbagallo.
"Heart" è un progetto interdisciplinare dal taglio sociale di cui emblema e sintesi è lo stesso titolo che rimanda sia alla parola "Heart" (cuore, organo vitale della cui cura si occupa il centro ospedaliero) sia alla parola “Art” (arte).
Grazie ai lavori di ventisette artisti, la mostra vuole essere un racconto dell'originario significato del termine “ospedale” inteso come luogo d’accoglienza dei forestieri e non degli ammalati, “accoglie e include” gli artisti e le loro opere come ospiti ben graditi e a lungo corteggiati.
L'idea è quella di far diventare l'Ospedale sinonimo di comunità, territorio e identità e di "coccolare" la comunità d’individui che fruisce degli spazi ospedalieri, coniugando il verbo “curare” (inteso come "prendersi cura") in senso lato, come cura del sé, di sé, degli altri e dell’altro.
Fortemente voluto dal direttore generale del Policlinico Paolo Cantaro e dal direttore del dipartimento cardio-toraco-vascolare e trapianto d’organo Corrado Tamburino, il progetto è curato dal collezionista Filippo Pappalardo oltre che dalla curatrice indipendente e giornalista pubblicista Valentina Lucia Barbagallo.
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