"A29 Palermo Gibellina": le opere dell'Accademia di Belle Arti alle Orestiadi
Stella d'ingresso a Gibellina, un'istallazione di Pietro Consagra
Scultura e pittura trovano posto alle "Orestiadi di Gibellina" grazie alla partecipazione dell’Accademia di Belle Arti di Palermo con la mostra "A29 Palermo Gibellina".
Le opere partecipanti sono selezionate dai docenti titolari delle cattedre di pittura e scultura del Dipartimento delle Arti visive e sono il frutto della sperimentazione continua che è presente all’interno dei laboratori dell’Accademia e del dialogo fecondo tra allievo e maestro che costituisce la cifra fondamentale del nostro "fare arte".
L'esposizione vuole misurare la distanza tra due luoghi significativi per l'arte contemporanea in Sicilia: quello della formazione e quello che della sperimentazione dei linguaggi contemporanei ha rifondato l'identità della sua comunità.
Le opere sono in gran parte collocate negli spazi degli atelier del Baglio Di Stefano: da qui ne dipartono alcune, collocate al Museo delle Trame mediterranee, creando, per il periodo della mostra, un corto circuito nel progetto espositivo, ma anche per sottolineare, il continuo rapporto tra le arti, senza pretesa di classificazione tra maggiori e minori.
«Il titolo della mostra "A29 Palermo Gibellina" - dice Mario Zito, Direttore Accademia di Belle Arti di Palermo - lascia intravedere nuovi e continui percorsi di collaborazione tra l’Accademia e la Fondazione: la A29, nota anche per episodi che hanno funestato la nostra storia, deve essere percorsa, attraversata dagli artisti».
Le opere partecipanti sono selezionate dai docenti titolari delle cattedre di pittura e scultura del Dipartimento delle Arti visive e sono il frutto della sperimentazione continua che è presente all’interno dei laboratori dell’Accademia e del dialogo fecondo tra allievo e maestro che costituisce la cifra fondamentale del nostro "fare arte".
L'esposizione vuole misurare la distanza tra due luoghi significativi per l'arte contemporanea in Sicilia: quello della formazione e quello che della sperimentazione dei linguaggi contemporanei ha rifondato l'identità della sua comunità.
Le opere sono in gran parte collocate negli spazi degli atelier del Baglio Di Stefano: da qui ne dipartono alcune, collocate al Museo delle Trame mediterranee, creando, per il periodo della mostra, un corto circuito nel progetto espositivo, ma anche per sottolineare, il continuo rapporto tra le arti, senza pretesa di classificazione tra maggiori e minori.
«Il titolo della mostra "A29 Palermo Gibellina" - dice Mario Zito, Direttore Accademia di Belle Arti di Palermo - lascia intravedere nuovi e continui percorsi di collaborazione tra l’Accademia e la Fondazione: la A29, nota anche per episodi che hanno funestato la nostra storia, deve essere percorsa, attraversata dagli artisti».
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