"1943, lo sbarco. Sicilia senza Italia": reperti di guerra in mostra a Sutera

"Prigionieri"
Gli americani si erano preparati allo sbarco non solo militarmente e un gruppo di esperti civili e ufficiali - istruiti e addestrati a Charlottesville (Virginia, Stati Uniti) e a Wimbledon (Regno Unito) - sbarcarono insieme ai soldati. Tutti avevano una Soldier’s guide to Sicily, per farsi un'idea del territorio e della popolazione.
Il museo Etnoantropologico di Sutera ospita la mostra “1943, lo sbarco – Sicilia senza Italia”, un'esposizione che ricostruisce la struttura organizzativa del Governo Militare Alleato, in particolare nella provincia di Caltanissetta, amministrata dal colonnello Irish e, nel distretto di Mussomeli, dal maggiore scozzese Morley Fletcher.
Organizzata dal Comune di Sutera, dal Museo Etnoantropologico e dal servizio civile della Confcooperative, la mostra contiene non solo copie originali dei documenti emessi dalle truppe alleate, ma anche la guida della Sicilia distribuita ai soldati, i principali giornali stampati durante l’occupazione, tra cui la raccolta di un intero anno di Sicilia Liberata, il quotidiano che usciva a Palermo. Ed inoltre le divise
del regio esercito e vari reperti di guerra, molti provenienti da varie parti dell’Isola.
Due i percorsi: quello giuridico, politico e amministrativo con proclami e general orders del governo militare alleato, la "Sicily Gazette" e la guida per i soldati americani e inglesi, nonché i giornali dell’epoca, tutti esposti in originale; e quello militare, con alcuni reperti di guerra provenienti da varie parti dell’Isola ed una serie di fotografie in buona parte della nostra provincia, per le quali ringraziamo Lorenzo Barone di San Cataldo per le sue segnalazioni.
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