"Lungs" al TMO: una coppia, un figlio, il racconto delle ansie del contemporaneo
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Gli attori Francesca Florio e Gabriele Cicirello
Cosa succede quando una coppia arriva allo "scoglio" dell'avere un figlio da crescere, educare, guidare e lasciar camminare sulle sue gambe? A prendere in esame questa situazione è lo spettacolo "Lungs" di Duncan McMillian, in scena al Teatro Mediterraneo Occupato di Palermo sabato 24 e domenica 25 marzo alle ore 21.
Lo spettacolo, diretto da Federico Gagliardi, vede in scena Francesca Florio e Gabriele Cicirello: una coppia che vive e si muove nello sconclusionato flusso del quotidiano pieno di ansie, problemi globali, surriscaldamento climatico, con una politica latitante che si esibisce incessantemente nella parodia di se stessa.
Ed ecco: la coppia "inciampa" sull'idea di avere un figlio. Una nuova creature da allevare e da far ambientare in tutte le contraddizioni e marciume del mondo.
La riflessione è smisurata, preoccupante: quale danno potrebbe arrecare alla natura la presenza di un altro essere umano? Siamo troppi e non c’è posto per tutti, e poi per uno che fa la raccolta differenziata ne esiste un’alta maggioranza a cui non importa nulla.
Sulla carta sarebbe meglio aspettare che le cose migliorino. Ma la vera domanda è: miglioreranno?
Lo spettacolo, diretto da Federico Gagliardi, vede in scena Francesca Florio e Gabriele Cicirello: una coppia che vive e si muove nello sconclusionato flusso del quotidiano pieno di ansie, problemi globali, surriscaldamento climatico, con una politica latitante che si esibisce incessantemente nella parodia di se stessa.
Ed ecco: la coppia "inciampa" sull'idea di avere un figlio. Una nuova creature da allevare e da far ambientare in tutte le contraddizioni e marciume del mondo.
La riflessione è smisurata, preoccupante: quale danno potrebbe arrecare alla natura la presenza di un altro essere umano? Siamo troppi e non c’è posto per tutti, e poi per uno che fa la raccolta differenziata ne esiste un’alta maggioranza a cui non importa nulla.
Sulla carta sarebbe meglio aspettare che le cose migliorino. Ma la vera domanda è: miglioreranno?
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