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Lieve e toccante: "La morte. Ovvero il pranzo della domenica" ritorna allo Spazio Franco

Balarm
La redazione

Serena Balivo

Dopo il doppio sold out dell’apertura, la Spring Edition di Scena Nostra continua con la pluripremiata Piccola Compagnia Dammacco dei premi Ubu Mariano Dammacco e Serena Balivo, binomio artistico noto per sapersi muovere con grande perizia e passo leggero tra poesia e narrazione.

La compagnia torna allo Spazio Franco venerdì 4 e sabato 5 aprile alle ore 21.00 con "La morte. Ovvero il pranzo della domenica", una produzione della stessa Piccola Compagnia Dammacco e di Diaghilev, con il sostegno di Spazio Franco che l’ha promossa attraverso il suo programma di residenze artistiche del 2024, poi presentata in prima assoluta al festival Primavera dei Teatri e finalista al Premio Ubu 2024 nella categoria Nuovo testo italiano/scrittura drammaturgica.

Lo Spazio Franco sta crescendo indirizzando le sue azioni a livello nazionale e internazionale nel sostegno agli artisti. Dichiara Giuseppe Provinzano direttore artistico di Spazio Franco.

Dopo Molly Bloom che ha visto la nascita di una collaborazione con Sardegna Teatro, il teatro stabile sardo, lo spettacolo "La Morte" dimostra ancora un’ulteriore connessione con la migliore scena contemporanea nazionale, che raggiunge i migliori successi per i quali non possiamo che essere orgogliosi di avere dato il nostro contributo.

Lo spettacolo è una lieve e toccante pièce intorno al più grande tabù della nostra cultura, nella quale Balivo e Dammacco, aprono uno squarcio di luce sulla morte In scena Serena Balivo, già Premio Ubu come migliore attrice under 35 e Premio Ivo Chiesa, dà corpo e voce a una donna non più giovane che ogni domenica va a pranzo dai suoi genitori ultranovantenni, forse i veri protagonisti del delicato e umoristico testo di Mariano Dammacco, già Premio Ubu come migliore novità drammaturgica per Spezzato è il cuore della bellezza.

Sebbene in buona salute fisica e mentale, i due genitori sono ben consapevoli che presto dovranno affrontare la morte, il nulla forse o magari un’altra vita, e così non parlano d’altro, arrivando pian piano a incarnare tutte le madri, tutti i padri e tutti noi dinanzi all’ignoto.

Lo spettacolo conduce lo spettatore dentro un rito che appartiene a molti, il pranzo della domenica, nella sua forma ultima, con una coppia di anziani e la loro figlia in attesa di separarsi, di doversi salutare.

"La morte, ovvero il pranzo della domenica" appare come un invito a partecipare a un congedo appassionato e divertito che prova a restituirci la bellezza della vita stessa all’interno dell’esperienza dell’ultima separazione dalle persone amate, e all’interno della potenza nascosta e piena di pudori dell'amore in famiglia, l’amore tra vecchi sposi, l’amore tra genitori e figli. Dammacco/Balivo.

Mariano Dammacco, autore, regista e pedagogo teatrale, e Serena Balivo, attrice, portano avanti il loro lavoro perseguendo un’idea di teatro d’arte e d’autore e, al tempo stesso popolare, accessibile a tutti per contenuti e linguaggi.

La loro ricerca contenutistica e formale è incentrata sul lavoro dell’attore e sulla composizione di drammaturgie originali. I due hanno creato insieme otto spettacoli.

"La morte ovvero il pranzo della domenica" uno spettacolo con Serena Balivo
ideazione, drammaturgia, spazio, luci e regia Mariano Dammacco
musiche originali Marcello Gori
consulenza spazio e luci Vincent Longuemare
oggetti di scena Andrea Bulgarelli / Falegnameria Scheggia
foto di scena Angelo Maggio
ufficio stampa Maddalena Peluso
produzione Compagnia Diaghilev con il sostegno di Spazio Franco (Palermo), Casa della Cultura Italo Calvino (Calderara di Reno)

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