Una giornata con Gabriel Abrantes: cinque proiezioni alla presenza del regista

Tratto dal film "Olympia I & II"
Alla sala cinematografica dedicata a Vittorio De Seta, ai Cantieri alla Zisa, si parte dalle 16.00 con la proiezione di "Anarchist King" (USA 2006, 16' in versione originale sottotitolata in italiano).
Due ragazzi si muovono ai confini di una New York apocalittica reinterpretando vecchie opere teatrali e rievocando miti ormai defun-ti del passato.
Segue "Olimpya I & II", firmato da Abrantes insieme a Katie Widlosky (USA 2006, 8', in versione originale sottotitolata in italiano e inglese).
Questo dittico sopra le righe rielabora il ca-nonico dipinto di Manet come uno psico-dramma scandalistico: nella prima parte una prostituta e suo fratello lottano contro i loro desideri incestuosi; nella seconda una prosti-tuta sopporta la solitudine di una notte pri-va di lavoro.
Segue ancora "Visionary Iraq", firmato con Benjamin Crotty (Portogallo 2008, 17' in versione originale sottotitolata in italiano): l’amore incestuoso tra due fratelli di una fa-miglia portoghese è lo sfondo per discutere di tematiche quali la famiglia, la guerra, il sesso, l’inedia adolescenziale e molto altro, in questo ludico pastiche che vede i due registi recitare nei panni di tutti i personaggi del film.
È poi la volta di "Too many daddies, mommies and babies" (Portogallo 2009, 24', in versione originale sottotitolata in italiano): due eco-attivisti rinunciano all’idea di salvare l’Amazzonia nel tentativo di farsi una famiglia. Purtroppo però il loro figlio surrogato è vittima di una tragedia. Un bizzarro e warholiano film strappalacrime.
Infine segue e conclude la giornata "Palàcios de pena", che Abrantes firma con Daniel Schmidt (Portogallo 2011, 59', in versione originale sottotitolata in italiano).
Due sorelle adolescenti fanno i conti con la morte della loro nonna, con la loro antica rivalità e con l’eredità di un immenso castello dall’oscuro passato fascista. Un amalgama radicalmente stilizzato di generi e di ere storiche capace di tenere insieme melodramma di formazione, spettacolo medioevale e alle-goria politica.
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