Le visite alla Chiesa di Badia Nuova a Palermo, uno scrigno vicino alla Cattedrale tra Serpotta, Novelli, Martorana

La Chiesa della Madonna di Monte Oliveto detta "Badia Nuova" a Palermo
Palazzi, musei, torri, terrazze, giardini segreti, ville, chiese, cripte, catacombe, bagni ebraici, vecchi aeroporti. Per il tredicesimo anno, torna la grande festa di Palermo, con "Le Vie dei Tesori", che si svolge per cinque weekend dal 4 ottobre al 3 novembre.
A due passi dalla Cattedrale, in via dell’Incoronazione all’angolo con piazzetta Sett’Angeli, sorge la secentesca chiesa della Madonna di Monte Oliveto, conosciuta da tutti come Badia Nuova.
Fu progettata dall’architetto Mariano Smeriglio. Al suo interno, custodisce pregevoli opere d’arte di Pietro Novelli, Gioacchino Martorana e Giuseppe Patania. Si scoprono anche splendidi stucchi di Giacomo Serpotta e del fratello Giuseppe.
Ad affascinare i visitatori sono pure gli affreschi realizzati da Filippo Tancredi. Un imponente edificio affianca la chiesa, costruito sull’impianto dell’antica sede dell’Arcivescovado. Qui dimorò l’arcivescovo Gualtiero Offamilio, consigliere di Guglielmo II di Sicilia e artefice della ricostruzione della Cattedrale.
La preziosa statua che ancora oggi va in processione l’ultima domenica di settembre, accolta dal grido del quartiere: “A regina du Capu è, viva ‘a Madonna Micce”.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
A due passi dalla Cattedrale, in via dell’Incoronazione all’angolo con piazzetta Sett’Angeli, sorge la secentesca chiesa della Madonna di Monte Oliveto, conosciuta da tutti come Badia Nuova.
Fu progettata dall’architetto Mariano Smeriglio. Al suo interno, custodisce pregevoli opere d’arte di Pietro Novelli, Gioacchino Martorana e Giuseppe Patania. Si scoprono anche splendidi stucchi di Giacomo Serpotta e del fratello Giuseppe.
Ad affascinare i visitatori sono pure gli affreschi realizzati da Filippo Tancredi. Un imponente edificio affianca la chiesa, costruito sull’impianto dell’antica sede dell’Arcivescovado. Qui dimorò l’arcivescovo Gualtiero Offamilio, consigliere di Guglielmo II di Sicilia e artefice della ricostruzione della Cattedrale.
La preziosa statua che ancora oggi va in processione l’ultima domenica di settembre, accolta dal grido del quartiere: “A regina du Capu è, viva ‘a Madonna Micce”.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
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