Le stanze neoclassiche dove dormì Re Ferdinando: apre alle visite Palazzo Landolina Sant'Alfano di Noto

Palazzo Landolina Sant'Alfano a Noto
La capitale del Barocco, il “giardino di pietra” di Cesare Brandi, l’unico modo per capire Noto è lasciarsi andare e vagare in questa elegante e nobile città: chiese, palazzi, teatri, archivi, musei. È visitabile tutto insieme con la prima edizione de "Le Vie dei Tesori" nei tre weekend dal 13 al 29 settembre.
Costruito nel 1730 su commissione di Francesco Landolina, marchese di Sant’ Alfano come propria residenza, è sempre appartenuto a questa antichissima famiglia di origine normanna, giunta a Noto nel 1091 al seguito di re Ruggero.
La facciata del Palazzo Landolina Sant'Alfano è in stile neoclassico (progettato da Vincenzo Sinatra), si distingue per la sua elegante sobrietà; si divide in tre ordini orizzontali sostenuti da pilastri quadrangolari coronati da pregevoli capitelli corinzi.
Le finestre e i balconi sono sormontati da eleganti architravi rettangolari. Il palazzo, tra il 1838 e il 1844, ospitò tre volte il re Ferdinando II di Borbone e la regina Maria Teresa d’Austria. All’interno vi troviamo una bella scala trionfale abbellita da statue in marmo. Il salone principale del palazzo è caratterizzato da stupende pareti dorate e da bellissime tele settecentesche e ottocentesche.
A Noto sono 14 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti ed è accessibile ai disabili.
Costruito nel 1730 su commissione di Francesco Landolina, marchese di Sant’ Alfano come propria residenza, è sempre appartenuto a questa antichissima famiglia di origine normanna, giunta a Noto nel 1091 al seguito di re Ruggero.
La facciata del Palazzo Landolina Sant'Alfano è in stile neoclassico (progettato da Vincenzo Sinatra), si distingue per la sua elegante sobrietà; si divide in tre ordini orizzontali sostenuti da pilastri quadrangolari coronati da pregevoli capitelli corinzi.
Le finestre e i balconi sono sormontati da eleganti architravi rettangolari. Il palazzo, tra il 1838 e il 1844, ospitò tre volte il re Ferdinando II di Borbone e la regina Maria Teresa d’Austria. All’interno vi troviamo una bella scala trionfale abbellita da statue in marmo. Il salone principale del palazzo è caratterizzato da stupende pareti dorate e da bellissime tele settecentesche e ottocentesche.
A Noto sono 14 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 20 minuti ed è accessibile ai disabili.
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