"La Vedova Socrate" a Segesta: Lella Costa rende omaggio a Franca Valeri

L'attrice Lella Costa
Liberamente tratto dall’Opera "La morte di Socrate" di Friedrich Dürrenmatt al Teatro Antico di Segesta, giovedì 27 agosto alle 19.45, va in scena "La Vedova Socrate" di Franca Valeri e con Lella Costa, per la regia di Stefania Bonfadelli.
Una produzione del Centro Teatrale Bresciano, a cura di Mismaonda e per gentile concessione di Diogenes Verlag AG che approda al teatro in occasione delle Dionisiache 2020.
Un passaggio di testimone epocale: Lella Costa raccoglie l'invito di Franca Valeri, grande matriarca del teatro italiano scomparsa il 9 agosto 2020 a 100 anni, ad interpretare 'La vedova Socrate', il testo da lei scritto ed interpretato la prima volta nel 2003.
Un concentrato di ironia corrosiva e analisi sociale, rivendicazione disincantata e narrazione caustica. Liberamente ispirato a 'La morte di Socrate' dello scrittore svizzero Friedrich Durrenmatt, nato a seguito dell'intuizione di Giuseppe Patroni Griffi che glielo suggerì, il monologo è ambientato nella bottega di antiquariato ed oggettistica di Santippe, la moglie del filosofo tramandata dagli storici come una delle donne più insopportabili dell'antichità.
Nello spettacolo si sfoga per tutto quello che le hanno fatto passare gli amici di Socrate come Aristofane e Alcibiade, una masnada di buoni a nulla a cominciare da Platone, il principale bersaglio polemico dello spettacolo. Lei non sopporta che abbia usurpato le idee del consorte anche se fu molto fedele nel riportarle. E così lo degrada a un semplice copista e si mette in testa di chiedergli pure i diritti d'autore.
Anzi alla fine pensa di poter scrivere lei un dialogo: protagoniste però sarebbero le donne. Ed è infatti soprattutto alle donne che parla: neanche la vedovanza le toglie il diritto di emanare un giudizio onesto sul comportamento dei mariti, degli uomini in generale e anche di quelle donne che ingannano l'altro sesso.
Una produzione del Centro Teatrale Bresciano, a cura di Mismaonda e per gentile concessione di Diogenes Verlag AG che approda al teatro in occasione delle Dionisiache 2020.
Un passaggio di testimone epocale: Lella Costa raccoglie l'invito di Franca Valeri, grande matriarca del teatro italiano scomparsa il 9 agosto 2020 a 100 anni, ad interpretare 'La vedova Socrate', il testo da lei scritto ed interpretato la prima volta nel 2003.
Un concentrato di ironia corrosiva e analisi sociale, rivendicazione disincantata e narrazione caustica. Liberamente ispirato a 'La morte di Socrate' dello scrittore svizzero Friedrich Durrenmatt, nato a seguito dell'intuizione di Giuseppe Patroni Griffi che glielo suggerì, il monologo è ambientato nella bottega di antiquariato ed oggettistica di Santippe, la moglie del filosofo tramandata dagli storici come una delle donne più insopportabili dell'antichità.
Nello spettacolo si sfoga per tutto quello che le hanno fatto passare gli amici di Socrate come Aristofane e Alcibiade, una masnada di buoni a nulla a cominciare da Platone, il principale bersaglio polemico dello spettacolo. Lei non sopporta che abbia usurpato le idee del consorte anche se fu molto fedele nel riportarle. E così lo degrada a un semplice copista e si mette in testa di chiedergli pure i diritti d'autore.
Anzi alla fine pensa di poter scrivere lei un dialogo: protagoniste però sarebbero le donne. Ed è infatti soprattutto alle donne che parla: neanche la vedovanza le toglie il diritto di emanare un giudizio onesto sul comportamento dei mariti, degli uomini in generale e anche di quelle donne che ingannano l'altro sesso.
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