La statua della patrona conservata nella Matrice: alla scoperta della Basilica di Sciacca

La Basilica di Sciacca
È la città delle leggende e dei miraggi: da Dedalo che costruisce le famose Stufe di san Calogero sul monte Kronio, all’isola Ferdinandea che sbuca dalle acque e si inabissa dopo poche settimane, lasciando tutti di stucco. Millenni di storia da percorrere lungo l’itinerario di dodici luoghi de "Le Vie dei Tesori", che arriva a Sciacca per la sua prima edizione, nei tre weekend dal 13 al 29 settembre (leggi l'articolo di approfondimento).
La Basilica di Maria Santissima del Soccorso è formata da tre absidi e due portali, e conserva la statua della Patrona. Il primo nucleo risale al XII secolo, mentre l’attuale si deve al periodo barocco. Sul prospetto e sui lati esterni delle navate la pietra dorata locale crea un bel gioco di colori.
I marinai raccontano di avere trovato in mare la statua della Madonna, durante l’epidemia di peste: l’1 febbraio 1626 la popolazione iniziò un pellegrinaggio, ‘u vutu, dalla chiesa di Sant’Agostino alla Chiesa Madre. Giunti nell’area della Piccola Maestranza, dal cielo cadde un fulmine che colpì i piedi della Madonna.
In quel preciso istante si sprigionò una fumata che si allargò a tutta la città, guarendo gli abitanti. I saccensi festeggiano la patrona il 2 febbraio e il 15 agosto.
A Sciacca sono 12 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 22 settembre da Palermo a Sciacca, al costo di 15 euro.
La Basilica di Maria Santissima del Soccorso è formata da tre absidi e due portali, e conserva la statua della Patrona. Il primo nucleo risale al XII secolo, mentre l’attuale si deve al periodo barocco. Sul prospetto e sui lati esterni delle navate la pietra dorata locale crea un bel gioco di colori.
I marinai raccontano di avere trovato in mare la statua della Madonna, durante l’epidemia di peste: l’1 febbraio 1626 la popolazione iniziò un pellegrinaggio, ‘u vutu, dalla chiesa di Sant’Agostino alla Chiesa Madre. Giunti nell’area della Piccola Maestranza, dal cielo cadde un fulmine che colpì i piedi della Madonna.
In quel preciso istante si sprigionò una fumata che si allargò a tutta la città, guarendo gli abitanti. I saccensi festeggiano la patrona il 2 febbraio e il 15 agosto.
A Sciacca sono 12 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 22 settembre da Palermo a Sciacca, al costo di 15 euro.
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