La festa dei morti a teatro: "Nina e la pupa di zucchero" al Sant'Eugenio di Palermo
Lavinia Pupella in una foto di scena (Atelier Fotografico Calabrese)
Emozioni per grandi e piccini con tanta voglia di far divertire attraverso momenti poetici e divertenti.
Il teatro per bambini del Sant’Eugenio ricomincia infatti con uno spettacolo dedicato alla tradizionale festa dei morti come si vive a Palermo.
Venerdì 1 e sabato 2 novembre, alle 17.30, appuntamento con lo spettacolo per famiglie “Nina e la pupa di zucchero”, scritto e diretto da Lavinia Pupella.
Protagonisti sul palco: Daniela e Lavinia Pupella, Leonardo Campanella, Iaia Corcione, Vincenzo Pepe, Luciano SergioMaria, e Francesca Picciurro che veste i panni della pupa di zucchero, e poi, le piccole Delia Cerrito, e Greta Mulè che interpreta la sorellina di Nina.
Con Nina e la Pupa di zucchero si viene catapultati in una dimensione dal sapore antico, in cui i bambini aspettano trepidanti la notte tra il primo e il due novembre, e naturalmente, i regali che i morti nasconderanno per casa.
Nina (Delia Cerrito), è la protagonista della storia ed ha la passione per la musica, passione che papà Riccardo (Leonardo Campanella) non approva, mirando per lei ad un futuro da professionista, anche perchè, proprio a causa della musica, ha perso il fratello in età prematura.
Nina, nella notte tra l’uno e il due novembre, prega la nonna Elda (Daniela Pupella) di far sì che possa affermarsi come musicista e, a quel punto, proprio davanti al “cannistro” preparato dalla madre, in cui ci sono anche sistemate le foto dei parenti morti, appaiono nonna Elda, zio Vanny (Vincenzo Pepe) e zia Pina (Lavinia Pupella), arrivati dal “di là”.
Momenti esilaranti, desideri da esaudire, regali da recapitare e da trovare dietro tende svolazzanti, un batterista tanto scanzonato quanto dissipato, coloreranno la scena di momenti poetici e divertenti.
Ma, riuscirà Nina a perseguire il suo grande sogno?
Inoltre, ci saranno i morti e i vivi indissolubilmente legati da un filo invisibile attraverso il quale si tengono per mano...sempre stretti, e i veri protagonisti saranno i sentimenti che ci legano a coloro che non ci sono più, ma che sono sempre presenti e ci guardano da lassù.
Il teatro per bambini del Sant’Eugenio ricomincia infatti con uno spettacolo dedicato alla tradizionale festa dei morti come si vive a Palermo.
Venerdì 1 e sabato 2 novembre, alle 17.30, appuntamento con lo spettacolo per famiglie “Nina e la pupa di zucchero”, scritto e diretto da Lavinia Pupella.
Protagonisti sul palco: Daniela e Lavinia Pupella, Leonardo Campanella, Iaia Corcione, Vincenzo Pepe, Luciano SergioMaria, e Francesca Picciurro che veste i panni della pupa di zucchero, e poi, le piccole Delia Cerrito, e Greta Mulè che interpreta la sorellina di Nina.
Con Nina e la Pupa di zucchero si viene catapultati in una dimensione dal sapore antico, in cui i bambini aspettano trepidanti la notte tra il primo e il due novembre, e naturalmente, i regali che i morti nasconderanno per casa.
Nina (Delia Cerrito), è la protagonista della storia ed ha la passione per la musica, passione che papà Riccardo (Leonardo Campanella) non approva, mirando per lei ad un futuro da professionista, anche perchè, proprio a causa della musica, ha perso il fratello in età prematura.
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Di contro, Nina ha una mamma molto estrosa, Rosalinda (Iaia Corcione), fortemente legata alla tradizione del “cannistru”, all’interno del quale dispone, con euforia, frutta martorana, biscotti tetù, taralli e leccornie di ogni tipo.Nina, nella notte tra l’uno e il due novembre, prega la nonna Elda (Daniela Pupella) di far sì che possa affermarsi come musicista e, a quel punto, proprio davanti al “cannistro” preparato dalla madre, in cui ci sono anche sistemate le foto dei parenti morti, appaiono nonna Elda, zio Vanny (Vincenzo Pepe) e zia Pina (Lavinia Pupella), arrivati dal “di là”.
Momenti esilaranti, desideri da esaudire, regali da recapitare e da trovare dietro tende svolazzanti, un batterista tanto scanzonato quanto dissipato, coloreranno la scena di momenti poetici e divertenti.
Ma, riuscirà Nina a perseguire il suo grande sogno?
Inoltre, ci saranno i morti e i vivi indissolubilmente legati da un filo invisibile attraverso il quale si tengono per mano...sempre stretti, e i veri protagonisti saranno i sentimenti che ci legano a coloro che non ci sono più, ma che sono sempre presenti e ci guardano da lassù.
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