"La condizione umana": una mostra a Palermo per i 40 anni della Legge Basaglia

In occasione del quarantennale della storica legge nasce il progetto espositivo "La condizione umana", promosso dell’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e realizzato della Soprintendenza di Palermo.
Ideata e curata da Helga Marsala, la mostra è ospitata nel quattrocentesco Palazzo Ajutamicristo, sede della Soprintendenza.
La grande ala non ancora restaurata e dall’aspetto consunto richiama l'estetica dei molti manicomi italiani oggi dismessi: al centro della mosgtra ci sono gli sguardi di alcuni tra i tanti artisti, fotografi, cronisti, registi, che raccontano la sfida basagliana portarondo avanti indagini e ricerche sul tema.
Gli artisti in mostra sono: Letizia Battaglia, Gianni Berengo Gardin, Massimiliano Carboni & Claudia De Michelis, Bruno Caruso, Fare Ala, Carla Cerati, Luciano D’Alessandro, Christian Fogarolli, Stefano Graziani, Eva Koťátková, Uliano Lucas, Federico Lupo, Domenico Mangano & Marieke van Rooy, Enzo Umbaca, Franco Zecchin.
Accadeva quarant’anni fa: il 13 maggio del 1978 il Parlamento italiano approvava in via definitiva la Legge n. 180, ribattezzata col nome dell'uomo che ne aveva ispirato i principi conducendo una strenua battaglia per la chiusura dei manicomi e promuovendo una nuova concezione della disciplina psichiatrica a partire dal ruolo delle istituzioni e da una diversa considerazione delle persone con disagio mentale.
Quell'uomo era Franco Basaglia (Venezia, 1924-1980), psichiatra, neurologo, saggista, direttore degli ospedali psichiatrici di Gorizia, Colorno, Trieste, affiancato nel suo percorso professionale dalla moglie Franca Ongaro (Venezia, 1928-2005).
Relatore della legge fu lo psichiatra e politico democristiano Bruno Orsini, ma le fondamenta erano tutte in quella rivoluzione che Basaglia condusse per anni.
Ideata e curata da Helga Marsala, la mostra è ospitata nel quattrocentesco Palazzo Ajutamicristo, sede della Soprintendenza.
La grande ala non ancora restaurata e dall’aspetto consunto richiama l'estetica dei molti manicomi italiani oggi dismessi: al centro della mosgtra ci sono gli sguardi di alcuni tra i tanti artisti, fotografi, cronisti, registi, che raccontano la sfida basagliana portarondo avanti indagini e ricerche sul tema.
Gli artisti in mostra sono: Letizia Battaglia, Gianni Berengo Gardin, Massimiliano Carboni & Claudia De Michelis, Bruno Caruso, Fare Ala, Carla Cerati, Luciano D’Alessandro, Christian Fogarolli, Stefano Graziani, Eva Koťátková, Uliano Lucas, Federico Lupo, Domenico Mangano & Marieke van Rooy, Enzo Umbaca, Franco Zecchin.
Accadeva quarant’anni fa: il 13 maggio del 1978 il Parlamento italiano approvava in via definitiva la Legge n. 180, ribattezzata col nome dell'uomo che ne aveva ispirato i principi conducendo una strenua battaglia per la chiusura dei manicomi e promuovendo una nuova concezione della disciplina psichiatrica a partire dal ruolo delle istituzioni e da una diversa considerazione delle persone con disagio mentale.
Quell'uomo era Franco Basaglia (Venezia, 1924-1980), psichiatra, neurologo, saggista, direttore degli ospedali psichiatrici di Gorizia, Colorno, Trieste, affiancato nel suo percorso professionale dalla moglie Franca Ongaro (Venezia, 1928-2005).
Relatore della legge fu lo psichiatra e politico democristiano Bruno Orsini, ma le fondamenta erano tutte in quella rivoluzione che Basaglia condusse per anni.
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