"Interferenze" in mostra a Palermo: la personale di Ziganoi, tra fantasia e realtà
Dettaglio di un'opera di Ziganoi esposta a Palazzo Ziino
Una pittura dialettica e dialogica, esplorativa e capace di offrire molteplici possibilità interpretative. L’arte di Ziganoi trova nel colore il mezzo espressivo più potente, carico di segni e significati.
Un viaggio tra fantastico e reale, come testimonia la sua ultima personale dal titolo "Interferenze", in programma a Palermo dall’11 ottobre al 5 novembre negli spazi di Palazzo Ziino, sede dell’assessorato comunale alla Cultura, in via Dante Alighieri 53.
Partner dell’evento è Intesa Sanpaolo, che ormai da molti anni sostiene e organizza attività culturali nel campo dell’arte, della musica e dell’innovazione.
Curata da Alberto Samonà e allestita da Agnese Giglia, docente all’Accademia di Belle Arti del capoluogo siciliano, la mostra- che vede in qualità di art director Angelo Mulone- si articola in trentasei dipinti in acrilico su tela, cartone e juta pervasi da un linguaggio che sembra trarre le mosse dalle origini siciliane.
Quella di Ziganoi è una logica simbolica, dove i segni narrano rappresentazioni mentali. Il genere estetico è l’astrattismo, ma è difficile collocare la produzione artistica di Ziganoi negli spazi angusti delle definizioni.
Come sottolinea il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, la sua pittura è capace di rompere gli schemi attraverso l’utilizzo di forme e colori che rappresentano uno slancio libero. Il segno diventa parola che si colloca oltre il significato e lo indaga in forme diverse.
In "Interferenze" sfilano forme ora sinuose ora geometriche, scorci di umanità che incarnano la dimensione atavica e primigenia della natura animale a cui si contrappongono volti robotici, sintesi di una società inquinata da tecnologie tossiche e impoverita malgrado il lungo processo evolutivo.
Ziganoi destruttura il lessico e offre all’osservatore un linguaggio privo di ordini e gerarchie, sovrapponendo piani di lettura e offrendo una visione in continuo divenire e concetti universali che riguardano la condizione umana.
La produzione artistica di Ziganoi affronta temi contemporanei, rappresentando un’umanità dilaniata tra memoria di un passato che è nella coscienza collettiva e il rapporto attuale con gli altri, sempre più frammentario e difficile. L’inaugurazione si tiene venerdì 11 ottobre alle 17.30.
Un viaggio tra fantastico e reale, come testimonia la sua ultima personale dal titolo "Interferenze", in programma a Palermo dall’11 ottobre al 5 novembre negli spazi di Palazzo Ziino, sede dell’assessorato comunale alla Cultura, in via Dante Alighieri 53.
Partner dell’evento è Intesa Sanpaolo, che ormai da molti anni sostiene e organizza attività culturali nel campo dell’arte, della musica e dell’innovazione.
Curata da Alberto Samonà e allestita da Agnese Giglia, docente all’Accademia di Belle Arti del capoluogo siciliano, la mostra- che vede in qualità di art director Angelo Mulone- si articola in trentasei dipinti in acrilico su tela, cartone e juta pervasi da un linguaggio che sembra trarre le mosse dalle origini siciliane.
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È lo stesso artista, nato nel 1959 - Ziganoi è uno pseudonimo - a confermarlo. «La mia terra d’origine- spiega- rimane in me come limo depositato nelle mie radici più profonde: scabra, arida, disadorna, selvaggia e solenne, mi guida a precise intuizioni, alla ricerca di ciò che mi è sfuggito e di ciò che non ho saputo cogliere».Quella di Ziganoi è una logica simbolica, dove i segni narrano rappresentazioni mentali. Il genere estetico è l’astrattismo, ma è difficile collocare la produzione artistica di Ziganoi negli spazi angusti delle definizioni.
Come sottolinea il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, la sua pittura è capace di rompere gli schemi attraverso l’utilizzo di forme e colori che rappresentano uno slancio libero. Il segno diventa parola che si colloca oltre il significato e lo indaga in forme diverse.
In "Interferenze" sfilano forme ora sinuose ora geometriche, scorci di umanità che incarnano la dimensione atavica e primigenia della natura animale a cui si contrappongono volti robotici, sintesi di una società inquinata da tecnologie tossiche e impoverita malgrado il lungo processo evolutivo.
Ziganoi destruttura il lessico e offre all’osservatore un linguaggio privo di ordini e gerarchie, sovrapponendo piani di lettura e offrendo una visione in continuo divenire e concetti universali che riguardano la condizione umana.
La produzione artistica di Ziganoi affronta temi contemporanei, rappresentando un’umanità dilaniata tra memoria di un passato che è nella coscienza collettiva e il rapporto attuale con gli altri, sempre più frammentario e difficile. L’inaugurazione si tiene venerdì 11 ottobre alle 17.30.
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