In mostra all'Orto Botanico le opere di Giovanni De Simone, l'abile ceramista del XX secolo
Bottiglia quadrangolare viso di Giovanni De Simone
Dotata di un apparato didattico che offre contenuti relativi alla carriera dell'artista e alle tecniche impiegate, la mostra "Giovanni De Simone, l'arte oltre la materia – Ceramiche disegni dipinti", allestita dall'architetto Carla Lenzo al Padiglione Tineo dell’Orto Botanico in via Lincoln 2 a Palermo, arricchisce di spunti e contenuti la narrazione delle opere esposte.
L'esposizione, visibile dalle 18.30 di martedì 26 marzo fino al 19 maggio, mira a restituire al visitatore la complessità di Giovanni De Simone (Palermo, 1930), che dagli esordi a Faenza nel 1951 fino alla prematura scomparsa nel 1991, svolse la sua attività di ceramista maturando un linguaggio artistico unico e peculiare della sua produzione, sperimentando soluzioni sempre nuove sia dal punto di vista tipologico che decorativo.
Affiancate in molti casi ai relativi disegni preparatori, così da poter ricostruire il processo artistico che dal disegno conduce all’esemplare finito, le opere di grandi dimensioni (pannelli e statue), ricostruiscono la sua parabola artistica anche attraverso gli oggetti di uso quotidiano.
L'arte di Giovanni De Simone ha attraversato, in un percorso di costante cambiamento, la seconda metà del Novecento, riscuotendo grandi successi anche all’Estero e diventando parte dell’immaginario collettivo in quanto presenza ricorrente nell’esperienza quotidiana dell’intera comunità.
L'esposizione, organizzata dal Sistema Museale di Ateneo dell'Università degli Studi di Palermo, è stata curata da Maria Concetta Di Natale, Paolo Inglese, Sergio Intorre e Maurizio Sajeva e rientra tra le manifestazioni culturali programmate da UniPa per il 2019.
Ceramista italiano, attivo tra Roma e Palermo, nel capoluogo siciliano fondò il proprio laboratorio "Maioliche d'Arte De Simone" in piazza Leoni 2: erano gli anni Cinquanta e si dedicò alla produzione di ceramiche d'uso e piastrelle decorative da rivestimento e d'arredo di tipo tradizionale dipinte a mano.
La sua evoluzione come artista lo portò a realizzare in un secondo momento lavori ispirati al primitivismo ma caratterizzati da una vena burlesca e festosa con decori a smalti dai colori sgargianti, spesso dati a spessore, come oggetti d'uso per arredamento e sculture in maiolica in stile tradizionale e moderno.
La rivisitazione in chiave scanzonata, ricca di tonalità vivaci che riprendono anche la più tradizionale arte siciliana, consentirono al ceramista De Simone di allargare la sua ditta trasferendo la produzione a Roma.
Il suo stile originale fu definito una sintesi tra la grande lezione formale di maestri quali Picasso, Matisse, Leger e Klee ed elementi desunti dal folklore e dalle tradizioni di Sicilia.
La tradizione della famiglia viene mandate avanti dall'attività delle figlie con "La fabbrica della ceramica" di Susanna De Simone.
L'esposizione, visibile dalle 18.30 di martedì 26 marzo fino al 19 maggio, mira a restituire al visitatore la complessità di Giovanni De Simone (Palermo, 1930), che dagli esordi a Faenza nel 1951 fino alla prematura scomparsa nel 1991, svolse la sua attività di ceramista maturando un linguaggio artistico unico e peculiare della sua produzione, sperimentando soluzioni sempre nuove sia dal punto di vista tipologico che decorativo.
Affiancate in molti casi ai relativi disegni preparatori, così da poter ricostruire il processo artistico che dal disegno conduce all’esemplare finito, le opere di grandi dimensioni (pannelli e statue), ricostruiscono la sua parabola artistica anche attraverso gli oggetti di uso quotidiano.
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Vasi, lucerne, piatti, brocche e bottiglie, più di tutti svelano il senso profondo di un'arte fortemente legata al territorio e concepita per essere patrimonio di tutti, di immediata comprensione e raffinatezza formale. Una selezione delle sue ceramiche realizzate a partire dai suoi esordi fino al termine della sua carriera.L'arte di Giovanni De Simone ha attraversato, in un percorso di costante cambiamento, la seconda metà del Novecento, riscuotendo grandi successi anche all’Estero e diventando parte dell’immaginario collettivo in quanto presenza ricorrente nell’esperienza quotidiana dell’intera comunità.
L'esposizione, organizzata dal Sistema Museale di Ateneo dell'Università degli Studi di Palermo, è stata curata da Maria Concetta Di Natale, Paolo Inglese, Sergio Intorre e Maurizio Sajeva e rientra tra le manifestazioni culturali programmate da UniPa per il 2019.
Ceramista italiano, attivo tra Roma e Palermo, nel capoluogo siciliano fondò il proprio laboratorio "Maioliche d'Arte De Simone" in piazza Leoni 2: erano gli anni Cinquanta e si dedicò alla produzione di ceramiche d'uso e piastrelle decorative da rivestimento e d'arredo di tipo tradizionale dipinte a mano.
La sua evoluzione come artista lo portò a realizzare in un secondo momento lavori ispirati al primitivismo ma caratterizzati da una vena burlesca e festosa con decori a smalti dai colori sgargianti, spesso dati a spessore, come oggetti d'uso per arredamento e sculture in maiolica in stile tradizionale e moderno.
La rivisitazione in chiave scanzonata, ricca di tonalità vivaci che riprendono anche la più tradizionale arte siciliana, consentirono al ceramista De Simone di allargare la sua ditta trasferendo la produzione a Roma.
Il suo stile originale fu definito una sintesi tra la grande lezione formale di maestri quali Picasso, Matisse, Leger e Klee ed elementi desunti dal folklore e dalle tradizioni di Sicilia.
La tradizione della famiglia viene mandate avanti dall'attività delle figlie con "La fabbrica della ceramica" di Susanna De Simone.
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