Il villaggio fascista abitato da un solo ergastolano: l'esclusiva visita con "Borghi dei Tesori"
Borgo Riena (foto di Cristiano La Mantia)
Torna per il terzo anno il festival Borghi dei Tesori – da sabato 26 agosto a domenica 10 settembre – e la Sicilia si scopre mettendo in campo tutti e cinque i sensi, nessuno escluso.
Tre weekend, 37 borghi sparsi come tessere di un unico mosaico siciliano,circa 200 tra siti, passeggiate ed esperienze e 400 giovani coinvolti per raccontare unaSicilia del tutto sconosciuta che va dalle Madonie ai Nebrodi, da una punta all’altra.
"Borghi dei Tesori Fest" è promosso dalla Fondazione Le Vie dei Tesori in collaborazione con tutti i Comuni, ed è sostenuto daI GT. Quest’anno il festival è dedicato a Fabio Cairoli, CEO di IGT scomparso improvvisamente un mese fa, che ha sostenuto i Borghi dei tesori sin dalla loro nascita.
Tra le esperienze da non perdere ci sono le visite organizzate dell’associazione Ascosi Lasciti: il collettivo che si dedica all’urbex (urbanexploration), cioè il censimento dei luoghi abbandonati di tutta la penisola.
Domenica 3 settembre, alle 17.00, è il momento di scoprire Borgo Riena, il villaggio fascista abitato da un solo ergastolano.
Siamo ad una trentina di chilometri da Santo Stefano di Quisquina e Borgo Riena appare proprio dalla strada, in mezzo ai campi di grano: è uno dei villaggi fantasma
emblema delle gloriose speranze fasciste di riqualificazione del territorio.
Siamo nel 1941-1942, il Governo struttura un piano di colonizzazione del latifondo siciliano (che nel 1950 sarebbe stato ripreso dall’Eras, l’Ente per la Riforma agraria in Sicilia) e mette mano a piccoli villaggi residenziali forniti di servizi essenziali.
Scuola, chiesa, uffici pubblici, indirizzati ai contadini non abbienti per spingerli a coltivare terreni lontani dai centri abitati. Borgo Riena non fu mai completato, e abbandonato nel 1950 e da allora, racconta una leggenda, fu abitato soltanto da tal Totò Militello, condannato all’ergastolo che così evitò la condanna.
Arrivare qui vuol dire calarsi in un ambiente surreale, fuori dal tempo, tra ruderi, ambienti abbandonati, finestre divelte e animali in libertà.
INFO E COUPON
Per conoscere il programma completo delle iniziative del festival "Borghi dei Tesori" (schede dei borghi, visite, passeggiate, esperienze food e spettacoli) potete consultare la pagina dedicata sul sito web de "Le Vie dei Tesori".
Per le visite ai luoghi è previsto un unico coupon acquistabile online (18 euro per 10 visite e 10 euro per 4 visite) o fisicamente negli infopoint presenti nella maggior parte dei luoghi.
Passeggiate ed esperienze hanno invece un coupon a parte e si consiglia fortemente la prenotazione online, soprattutto per le degustazioni.
Tutti i borghi sono raggiungibili con bus Auto Service in partenza da Palermo, andata/ritorno in giornata (info 091 363000 - 331 4666864), secondo il calendario pubblicato online sul sito del festival.
Tre weekend, 37 borghi sparsi come tessere di un unico mosaico siciliano,circa 200 tra siti, passeggiate ed esperienze e 400 giovani coinvolti per raccontare unaSicilia del tutto sconosciuta che va dalle Madonie ai Nebrodi, da una punta all’altra.
"Borghi dei Tesori Fest" è promosso dalla Fondazione Le Vie dei Tesori in collaborazione con tutti i Comuni, ed è sostenuto daI GT. Quest’anno il festival è dedicato a Fabio Cairoli, CEO di IGT scomparso improvvisamente un mese fa, che ha sostenuto i Borghi dei tesori sin dalla loro nascita.
Tra le esperienze da non perdere ci sono le visite organizzate dell’associazione Ascosi Lasciti: il collettivo che si dedica all’urbex (urbanexploration), cioè il censimento dei luoghi abbandonati di tutta la penisola.
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Si visitano tre borghi rurali dimenticati che sotto il Fascismo vennero costruiti dal nulla (ma quasi mai abitati): sono vere ghost town, ambienti surreali e fuori dal tempo.Domenica 3 settembre, alle 17.00, è il momento di scoprire Borgo Riena, il villaggio fascista abitato da un solo ergastolano.
Siamo ad una trentina di chilometri da Santo Stefano di Quisquina e Borgo Riena appare proprio dalla strada, in mezzo ai campi di grano: è uno dei villaggi fantasma
emblema delle gloriose speranze fasciste di riqualificazione del territorio.
Siamo nel 1941-1942, il Governo struttura un piano di colonizzazione del latifondo siciliano (che nel 1950 sarebbe stato ripreso dall’Eras, l’Ente per la Riforma agraria in Sicilia) e mette mano a piccoli villaggi residenziali forniti di servizi essenziali.
Scuola, chiesa, uffici pubblici, indirizzati ai contadini non abbienti per spingerli a coltivare terreni lontani dai centri abitati. Borgo Riena non fu mai completato, e abbandonato nel 1950 e da allora, racconta una leggenda, fu abitato soltanto da tal Totò Militello, condannato all’ergastolo che così evitò la condanna.
Arrivare qui vuol dire calarsi in un ambiente surreale, fuori dal tempo, tra ruderi, ambienti abbandonati, finestre divelte e animali in libertà.
INFO E COUPON
Per conoscere il programma completo delle iniziative del festival "Borghi dei Tesori" (schede dei borghi, visite, passeggiate, esperienze food e spettacoli) potete consultare la pagina dedicata sul sito web de "Le Vie dei Tesori".
Per le visite ai luoghi è previsto un unico coupon acquistabile online (18 euro per 10 visite e 10 euro per 4 visite) o fisicamente negli infopoint presenti nella maggior parte dei luoghi.
Passeggiate ed esperienze hanno invece un coupon a parte e si consiglia fortemente la prenotazione online, soprattutto per le degustazioni.
Tutti i borghi sono raggiungibili con bus Auto Service in partenza da Palermo, andata/ritorno in giornata (info 091 363000 - 331 4666864), secondo il calendario pubblicato online sul sito del festival.
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