Il nuovo spazio espositivo Spaziocentotre ospita "Southern Blend" di Nero
"Kinky Dog" (2014), terracotta smaltata
"Southern Blend" si riferisce ad un sapore, un aroma, un gusto. Ma è anche il riferimento ad un universo di suggestioni e di atmosfere, culturali e spirituali. Spaciocentotre accoglie una selezione delle preziose sculture in ceramica di Nero, insieme ad oggetti antiquari della collezione di Fecarotta Antichità, in un allestimento a cura di Christian Caliandro caratterizzato dalla presenza ibrida di opere d’arte antica e contemporanea.
Questa tipologia costituisce la traccia fondamentale nell’approccio del nuovo spazio, orientato a costruire relazioni attive tra opere del presente e opere del passato, attorno ad alcuni nuclei tematici specifici. La mostra propone una visione orientata a superare le divisioni tra territori artistici.
Il giovane artista faentino attraverso la ceramica si riappropria artigianalmente di processi tradizionali cristallizzati. La sua ricerca rappresenta un aggiornamento prezioso della metafisica italiana che rimette al centro dell’attenzione il costruire opere minute, ingegnose, resistenti, severe e serie nella loro ironia.
Estende un costante lavoro di auto-fiction alla ricerca ambientale, che si rivolge allo spazio del qui e dell’ora, comprendendo valori architettonici, culturali e naturali. I processi di autodefinizione e di rielaborazione del dato sensibile si intrecciano in immagini fortemente simboliche. Soggetti animali e mitologici, ma anche segni e codici, emergono da tecniche diverse (fotografia, ceramica, stampa, assemblaggio, video).
L’objet trouvé entra in tale processo in forma di installazioni complesse, dove l’aggancio all’esistente presente avviene in chiave di post-realismo semantico. L’obiettivo finale è la provocazione, la resistenza, l’alternativa al collasso storico e culturale. Descrivendo processi evolutivi e mentali caratteristici del modus operandi dell’uomo, tra la sfera privata e quella pubblica, provando a raccontare un’altra storia perdente del presente.
Questa tipologia costituisce la traccia fondamentale nell’approccio del nuovo spazio, orientato a costruire relazioni attive tra opere del presente e opere del passato, attorno ad alcuni nuclei tematici specifici. La mostra propone una visione orientata a superare le divisioni tra territori artistici.
Il giovane artista faentino attraverso la ceramica si riappropria artigianalmente di processi tradizionali cristallizzati. La sua ricerca rappresenta un aggiornamento prezioso della metafisica italiana che rimette al centro dell’attenzione il costruire opere minute, ingegnose, resistenti, severe e serie nella loro ironia.
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Nero/Alessandro Neretti è artista visivo, surfista, critico osservatore della condizione contemporanea e conduce una personale indagine espressiva tesa a esplorare con occhio disincantato e impudente dinamiche e processi socio-politici ed economici, concentrando particolare attenzione sulla sfera della realizzazione individuale e collettiva, del desiderio, del corpo, del simbolo.Estende un costante lavoro di auto-fiction alla ricerca ambientale, che si rivolge allo spazio del qui e dell’ora, comprendendo valori architettonici, culturali e naturali. I processi di autodefinizione e di rielaborazione del dato sensibile si intrecciano in immagini fortemente simboliche. Soggetti animali e mitologici, ma anche segni e codici, emergono da tecniche diverse (fotografia, ceramica, stampa, assemblaggio, video).
L’objet trouvé entra in tale processo in forma di installazioni complesse, dove l’aggancio all’esistente presente avviene in chiave di post-realismo semantico. L’obiettivo finale è la provocazione, la resistenza, l’alternativa al collasso storico e culturale. Descrivendo processi evolutivi e mentali caratteristici del modus operandi dell’uomo, tra la sfera privata e quella pubblica, provando a raccontare un’altra storia perdente del presente.
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