Il concerto di Julius Gabriel ai Cantieri alla Zisa: tra jazz, folk, classica e psichedelico
Julius Gabriel
Prosegue con un nuovo appuntamento la rassegna "PrimaVera Contemporanea", organizzata dall'associazione Curva Minore sotto la direzione artistica di Valeria Cuffaro e realizzata nello spazio multifunzionale della Sala Perriera ai Cantieri culturali alla Zisa.
Un unico progetto crossmediale che indaga le infinite possibilità di linguaggio, dodici appuntamenti nel segno di Lelio Giannetto.
Si continua sabato 20 aprile, alle 21.30, con Julius Gabriel e il suo "Tales from the subterranean" in cui suona sassofono soprano, sassofono tenore e il ghaita.
Con questo progetto l'artista esplora i confini e le complessità dei suoi strumenti, l’interazione dinamica tra la corporeità, l’acustica, la trascendenza e l’ipnosi.
La sua base musicale è profondamente radicata nell’improvvisazione e trae ispirazione da un eclettico spettro di generi, tra cui jazz, folk, classica, psichedelico, rumore, minimalismo, drone e musica ambientale.
Nei suoi concerti in solitario si immerge in modo meditativo all’interno delle dimensioni spaziali uniche e delle risonanze di ciascuno spazio di esibizione.
Crea paesaggi sonori ultraterreni attraverso l’elettronica, trasforma il sax tenore in uno strumento a percussione, il sax soprano in uno strumento gemello dronante e il ghaita in uno strumento ibrido.
L'odissea musicale di Julius Gabriel è testimoniata in diversi album solisti, una testimonianza del suo approccio versatile e innovativo.
Un unico progetto crossmediale che indaga le infinite possibilità di linguaggio, dodici appuntamenti nel segno di Lelio Giannetto.
Si continua sabato 20 aprile, alle 21.30, con Julius Gabriel e il suo "Tales from the subterranean" in cui suona sassofono soprano, sassofono tenore e il ghaita.
Con questo progetto l'artista esplora i confini e le complessità dei suoi strumenti, l’interazione dinamica tra la corporeità, l’acustica, la trascendenza e l’ipnosi.
La sua base musicale è profondamente radicata nell’improvvisazione e trae ispirazione da un eclettico spettro di generi, tra cui jazz, folk, classica, psichedelico, rumore, minimalismo, drone e musica ambientale.
Nei suoi concerti in solitario si immerge in modo meditativo all’interno delle dimensioni spaziali uniche e delle risonanze di ciascuno spazio di esibizione.
Crea paesaggi sonori ultraterreni attraverso l’elettronica, trasforma il sax tenore in uno strumento a percussione, il sax soprano in uno strumento gemello dronante e il ghaita in uno strumento ibrido.
L'odissea musicale di Julius Gabriel è testimoniata in diversi album solisti, una testimonianza del suo approccio versatile e innovativo.
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