Il capolavoro di Serpotta e il "clone" di Caravaggio: le visite all'Oratorio di San Lorenzo di Palermo

L'oratorio di San Lorenzo a Palermo
Palazzi, musei, torri, terrazze, giardini segreti, ville, chiese, cripte, catacombe, bagni ebraici, vecchi aeroporti. Per il tredicesimo anno, torna la grande festa di Palermo, con "Le Vie dei Tesori", che si svolge per cinque weekend dal 4 ottobre al 3 novembre.
L'Oratorio di San Lorenzo è un luogo di rara bellezza, noto non soltanto alla storia dell’arte, ma anche alla cronaca nera. Fu realizzato alla fine del 1500, come sede della Compagnia di San Francesco, sui resti di una chiesetta dedicata a san Lorenzo.
Nell’ottobre del 1969, proprio cinquant’anni fa, finì sulle pagine dei giornali di tutto il mondo per il clamoroso furto della “Natività coi santi Francesco e Lorenzo”, capolavoro del Caravaggio dipinto nel 1609. Lo splendido quadro non fu mai ritrovato, ma oggi la nicchia, rimasta a lungo vuota, ospita un “clone” eseguito con le più avanzate tecnologie. La storia del furto è ancora avvolta nel mistero, con periodici colpi di scena e rivelazioni.
Misteri a parte, l’oratorio è uno scrigno d’arte, con i preziosi bassorilievi prospettici di Giacomo Serpotta, i sedili perimetrali intarsiati in avorio e madreperla e il pavimento con marmi policromi.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
L'Oratorio di San Lorenzo è un luogo di rara bellezza, noto non soltanto alla storia dell’arte, ma anche alla cronaca nera. Fu realizzato alla fine del 1500, come sede della Compagnia di San Francesco, sui resti di una chiesetta dedicata a san Lorenzo.
Nell’ottobre del 1969, proprio cinquant’anni fa, finì sulle pagine dei giornali di tutto il mondo per il clamoroso furto della “Natività coi santi Francesco e Lorenzo”, capolavoro del Caravaggio dipinto nel 1609. Lo splendido quadro non fu mai ritrovato, ma oggi la nicchia, rimasta a lungo vuota, ospita un “clone” eseguito con le più avanzate tecnologie. La storia del furto è ancora avvolta nel mistero, con periodici colpi di scena e rivelazioni.
Misteri a parte, l’oratorio è uno scrigno d’arte, con i preziosi bassorilievi prospettici di Giacomo Serpotta, i sedili perimetrali intarsiati in avorio e madreperla e il pavimento con marmi policromi.
A Palermo sono centosettanta i tesori aperti alle visite guidate (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
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