I segreti dei Templi di Selinunte: le visite guidate per il ponte di Ognissanti

In occasione del weekend di Ognissanti, CoopCulture propone un'esperienza imperdibile.

“L'archeologo racconta i segreti dei Templi di Selinunte”, è un percorso guidato tra le meraviglie monumentali della collina orientale, pensato per far rivivere la magia di un'antica civiltà che plasmò la Sicilia.

Le visite, in programma da venerdì 1 a domenica 3 novembre alle 10.30 e alle 11.45, offrono un'immersione nelle tecniche e nei misteri che, oltre due millenni fa, permisero ai Greci di innalzare templi come dimore eterne per i loro Dei.

Durante il percorso di visita, è possibile apprendere le diverse fasi che ne scandiscono la costruzione: dalla cava fino alla messa in opera dei blocchi lapidei, senza tralasciare tematiche come il trasporto dei materiali fino al cantiere, i sistemi di elevazione e di misurazione.

COME PARTECIPARE
Il costo della visita guidata è di 7 euro (intero), 5 euro (ridotto per bambini e ragazzi dai 4 ai 17 anni), gratuito (bambini fino a 3 anni).I biglietti sono acquistabili online sul sito web di CoopCulture.

Per partecipare alla visita è necessario acquistare il biglietto di ingresso al sito.

Si ricorda che il 3 novembre, prima domenica del mese, l'ingresso al Parco archeologico è gratuito.

Lunedì 4 novembre, inoltre, è previsto l'ingresso gratuito ai musei e ai parchi archeologici statali in occasione del Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate.

IL PARCO
Ampio circa 270 ettari, il Parco di Selinunte è annoverato tra i siti archeologici più grandi del Mediterraneo.

Le evidenze storiche al suo interno documentano non soltanto la raffinatezza dello stile dorico raggiunto dalle officine templari di Sicilia tra VI e V secolo a.C., ma sono anche espressione di un avanzato sviluppo urbanistico tipico delle più importanti colonie greche dell'antichità.

La colonia fu fondata intorno al 650 a.C. dagli abitanti di Megara Iblea e chiamata Selinous dal nome del selinon, il prezzemolo selvatico che cresce ancora oggi lungo le rive dell'omonimo fiume, conosciuto col nome moderno di Modione.