I manoscritti del ministro e i versetti del Corano: le visite alla Biblioteca Fardelliana di Trapani

L'interno della biblioteca Fardelliana di Trapani
Carceri inaccessibili, campanili panoramici, la Madonnina di Andrea Della Robbia e i crocifissi delle leggende, palazzi nobiliari, aree archeologiche e un inedito progetto per i più piccoli: ritornano a Trapani "Le Vie dei Tesori" nei tre weekend dal 13 al 29 settembre, per scoprire la città tra visite e passeggiate (leggi l'articolo di approfondimento).
Tra stemmi araldici di nobili famiglie trapanesi e busti di personaggi illustri, apre alle visite la Biblioteca Fardelliana.
Ex sede della Compagnia dei Bianchi, biblioteca civica dal 1830, l’anno successivo fu intitolata a Giovanbattista Fardella, ministro della guerra del Regno delle Due Sicilie e collezionista d’arte che ne volle la fondazione, donando il proprio patrimonio librario che fu unito al fondo di un altro nobile trapanese, Giuseppe Maria Berardo XXVI di Ferro, conservato al convento degli Agostiniani Scalzi.
Il busto in marmo del benefattore si trova fra due colonne di origine araba, sulle quali sono incisi versetti del Corano. Tra i 170 mila volumi custoditi, ci sono manoscritti, incunaboli medievali e cinquecentine, appartenuti per lo più agli ordini religiosi soppressi. Tra le raccolte assai preziose, quella delle stampe incise dal veneto Giovanni Battista Piranesi.
A Trapani sono 25 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione nei giorni 15 e 29 settembre da Palermo a Trapani, al costo di 15 euro.
Tra stemmi araldici di nobili famiglie trapanesi e busti di personaggi illustri, apre alle visite la Biblioteca Fardelliana.
Ex sede della Compagnia dei Bianchi, biblioteca civica dal 1830, l’anno successivo fu intitolata a Giovanbattista Fardella, ministro della guerra del Regno delle Due Sicilie e collezionista d’arte che ne volle la fondazione, donando il proprio patrimonio librario che fu unito al fondo di un altro nobile trapanese, Giuseppe Maria Berardo XXVI di Ferro, conservato al convento degli Agostiniani Scalzi.
Il busto in marmo del benefattore si trova fra due colonne di origine araba, sulle quali sono incisi versetti del Corano. Tra i 170 mila volumi custoditi, ci sono manoscritti, incunaboli medievali e cinquecentine, appartenuti per lo più agli ordini religiosi soppressi. Tra le raccolte assai preziose, quella delle stampe incise dal veneto Giovanni Battista Piranesi.
A Trapani sono 25 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione nei giorni 15 e 29 settembre da Palermo a Trapani, al costo di 15 euro.
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